Capaci, omicidio Santo Alario, resta in carcere Giovanni Guzzardo

Resta in carcere Giovanni Guzzardo, il titolare del Bar Avana di Capaci, accusato di avere ucciso e distrutto il cadavere di Santo Alario lo scorso 7 febbraio. Il tribunale del Riesame ha rigettato la richiesta dei suoi avvocati che avevano chiesto l’annullamento dell’ordinanza del tribunale di Termini Imerese. Per il tribunale della Libertà, Giovanni Guzzardo, in silenzio dallo scorso 4 maggio, giorno del suo arresto, deve rimanere dietro le sbarre, nella cella in cui è rinchiuso nel carcere Cavallacci di Termini Imerese. I giudici, tra 45 giorni, depositeranno le motivazioni della loro decisione. Guzzardo era scomparso nel nulla da Capaci insieme al suo conoscente Santo Alario nel pomeriggio del 7 febbraio scorso dopo essere salito a bordo di una Panda. Pochi giorni dopo la macchina Venne ritrovata nelle campagne di Caccamo, paese di origine di Guzzardo. Il 4 maggio i carabinieri sono riusciti a rintracciare Guzzardo in un casolare abbandonato nelle campagne di Montemaggiore Belsito. Sotto inchiesta, per distruzione di cadavere, sono finiti anche i fratelli di Guzzardo, Roberto e Giuseppe.
Secondo le indagini dei militari che hanno lavorato alla ricostruzione del caso, la famiglia di Guzzardo avrebbe agevolato la latitanza dell’uomo. Secondo gli investigatori, Roberto e Giuseppe Guzzardo avrebbero avuto anche un ruolo nella soppressione del cadavere di Alario, i cui resti non sono ancora stati ritrovati. Guzzardo non ha mai confessato. Sin dalla sua cattura ha fatto solo scena muta. La scomparsa e morte di Santo Alario resta un giallo.

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