Le mani del boss di Cinisi sulla Natività di Caravaggio
Rubato da due ladruncoli e consegnato a Gaetano Badalamenti per la vendita. Ci sarebbe la mano della mafia nella scomparsa del celebre capolavoro di Caravaggio la “Natività”, rubato nell’ottobre del 1969 nell’oratorio di San Lorenzo a Palermo. Secondo quanto riporta lastampa.it in un articolo di Francesco Grignetti, l’Antimafia ha presentato al Senato una relazione sul caso e avrebbe sentito pure alcuni pentiti. “È stato un furto di mafia”, o meglio due ladruncoli che si aggiravano in città a bordo di un’Ape misero a segno il colpo e quando Cosa Nostra scoprì il valore dell’opera la pretese. «La Natività fu quindi consegnata, dopo alcuni rapidi passaggi di mano, a Gaetano Badalamenti». Il boss di Cinisi «ne curò il trasferimento e la vendita in Svizzera, probabilmente dopo la scomposizione dell’opera in più parti per mimetizzarne la provenienza furtiva e massimizzare i proventi della cessione a ignoti collezionisti». Dunque la preziosa tela esisterebbe ancora. «Occorrerà una forte cooperazione giudiziaria e intergovernativa a livello internazionale per seguire le tracce dell’opera e auspicabilmente arrivare un giorno a ritrovarla per restituirla finalmente alla città di Palermo, alla Nazione italiana e all’intero mondo della cultura»
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