Capaci, Guzzardo si avvale della facoltà di non rispondere, resta in carcere
Si è avvalso della facoltà di non rispondere Giovanni Guzzardo, il 46 enne fermato venerdì scorso dai carabinieri interrogato dal Gip di Termini Imerese Emanuele Bencivinni. L’uomo, accusato dell’omicidio premeditato e dell’occultamento del cadavere di Santo Alario, il palermitano con il quale lo scorso 7 febbraio era scomparso nel nulla da Capaci, è rimasto in silenzio così come precedentemente avvenuto al momento del fermo. Il Gip nei suoi confronti ha disposto la misura cautelare in carcere. Guzzardo resta detenuto al penitenziario “I Cavallacci” di Termini Imerese.
Il titolare del bar Avana di Capaci, scovato in un casolare abbandonato di Montemagiore Belsito, insieme alla sua presunta vittima, si erano allontanati a bordo della propria auto, riferendo alle rispettive famiglie e colleghi di lavoro di essere dirietti a Ventimiglia di Sicilia. Meta raggiunta, secondo dei video che Santo Alario ha inviato su wattsapp alla sua compagna, pochi minuti prima di svanire nel nulla, spegnendo contemporaneamente i loro telefonini. Per circa due mesi si erano completamente perse le loro tracce. Giovedì notte la svolta, compiuta dagli investigatori che hanno individuato la presenza di Guzzardo a Montemaggiore Belsito. I carabinieri della compagnia di Termini Imerese sono giunti sul posto seguendo i due fratelli del presunto omicida. Peraltro, soltanto i familiari di Alario avevano presentato una denuncia di scomparsa, mentre i parenti di Guzzardo avevano preferito soprassedere. Ora si è scoperto che lo avrebbero fatto perché sapevano dove si trovava il parente. Infatti i militari li hanno seguiti, si sono appostati e sono intervenuti non appena certi della sua identità. Sul movente del probabile omicidio i sospetti ruotano attorno ad alcune liti avvenute tra Alario e Guzzardo nei giorni precedenti alla loro scomparsa, raccontate da dipendenti e clienti del Bar Avana di Capaci agli investigatori. Secondo alcune indiscrezioni, per aprire il bar, pare che Guzzardo avesse ottenuto un finanziamento grazie all’appoggio di Alario, il quale avrebbe potuto avanzare pretese sugli utili dell’attività imprenditoriale.