Alcamo, fa scena muta davanti al gip l’uomo che ha incendiato la casa della madre
Si è avvalso della facoltà di non rispondere, davanti al giudice per l’udienza preliminare, l’alcamese Francesco Filippi, l’uomo accusato di avere incendiato la casa della madre. Il Gip avrà adesso 48 ore di tempo per analizzare la tesi difensiva dell’avvocato Baldassare Lauria, per esprimersi sulla convalida dell’arresto. Il pluripregiudicato di 48 anni, vedovo e disoccupato, si trova attualmente recluso nel carcere di Trapani dopo che la notte tra il 7 e l’8 maggio è stato arrestato dai carabinieri per avere dato fuoco alla palazzina di famiglia di contrada Giovenco ad Alcamo Marina. Il movente dello scellerato gesto sarebbe da ricondurre alla situazione di grave conflittualità esistente da tempo con l’anziana madre. La donna, dopo aver subito violenze e richieste di denaro perpetrate per anni da parte del figlio, si sarebbe opposta scatenando l’ira dello stesso; da lì sarebbero iniziati i ripetuti maltrattamenti che avrebbero portato la pensionata a denunciare il figlio. L’autorità giudiziaria, a seguito dell’esposto, gli impose il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla madre. L’incendio alla sua proprietà sarebbe stato l’ultimo atto di una complessa diatriba che vedeva contrapporre i due congiunti. Francesco Filippi è un volto noto per le forze dell’ordine. Durante la guerra di mafia degli anni 90, lo stesso avrebbe fatto parte del gruppo di fuoco della famiglia Greco, avversaria dei Milazzo. Secondo le indagini giudiziarie dell’epoca, alle sue spalle vi sarebbero diverse condanne per omicidio. Ma essendosi rifugiato in Germania, Filippi avrebbe cominciato a collaborare con la polizia tedesca, riuscendo così ad evitare il carcere. Ritornato tempo fa ad Alcamo, sono subito cominciati gli screzi con la madre fino all’epilogo di questi giorni.