Giardinello, donna vince causa contro Poste Italiane sui buoni fruttiferi
Una Nonnina di Giardinello ottantunenne cita in giudizio Poste Italiane perchè non le avrebbe corrisposto la somma dovuta per vincoli contrattuali, sui buoni fruttiferi da lei acquistati 17 anni fa presso l’ufficio postale di Giardinello. E il giudice di pace di Partinico, Isabella Cudia, dopo che l’anziana ha fatto ricorso, le dà ragione, condannando Poste Italiane.
Pietra Campo, nata a Camporeale, ma residente a Giardinello (difesa dagli avvocati Angelo Coppolino e Antonino Scianna del foro di Palermo), ha raccontato di avere acquistato il 21 gennaio del 2001 cinque buoni fruttiferi del valore di 500 euro ciascuno per un totale di 2.500.
L’offerta prevedeva, come descritto in una tabella compresa negli stessi titoli, che la donna avrebbe dovuto ricevere come interessi 1.876 euro dopo nove anni e sei mesi e 3.873 euro dopo 14 anni. Da qui, la richiesta da parte della ricorrente volta ad ottenere la condanna di Poste Italiane al pagamento della somma di 2.196 euro, quale residuo del maggiore importo di 3,873 euro dovuto dalle Poste per il vincolo contrattuale .
La richiesta avanzata dai legali della ricorrente è stata accolta dal giudice perché la parte convenuta ossia Poste Italiane, non ha fornito la prova che la ricorrente fosse stata messa a conoscenza delle modifiche apportate dal decreto ministeriale del Tesoro del 19 gennaio del 2000 ai rendimenti e alle condizioni praticate su buoni acquistati dall’anziana in data successiva al decreto. Per questo motivo il giudice di pace di Partinico nell’emissione della sentenza ha condannato Poste Italiane al pagamento in favore della signora della somma 2.196 euro (già rimborsate alla donna) e al pagamento delle spese di giudizio ,liquidate in 1.200 euro.