Carini. Tassa di soggiorno per i turisti, rinviata l’approvazione
Slitta, almeno per il momento, l’istituzione a Carini della “tassa di soggiorno”, un contributo che viene versato da visitatori e turisti che alloggiano nella cittadina.
La discussione è stata affrontata nei giorni scorsi in consiglio comunale, dove però sono state sollevate numerose perplessità dai vari schieramenti politici.
A non convincere sopratutto, la somma richiesta di 5 euro al giorno che verrebbe applicata a chi soggiorna per un breve periodo a Carini.
Dalla maggioranza, Dario Armetta, consigliere del Pd e presidente della Prima commissione che ha dato parere favorevole, ha spiegato in aula che “l’istituzione della tassa di soggiorno è un obbligo di legge e viene imposta perchè il comune di Carini è in dissesto finanziario.” Armetta ha aggiunto pure che questa tassa “in questo momento di crisi economica, non giova sicuramente al turismo del territorio ma anzi è controproducente”.
Commento negativo anche da Maria Rita Picone del Pdr: “prima di far prendere questa decisione al consiglio comunale – ha affermato – sarebbe stato opportuno capire se anche gli altri comuni in dissesto hanno approvato questa tassa e in che misura. Sarebbe stato necessario inoltre acquisire un elenco delle strutture ricettive esistenti nel nostro territorio”.
L’assessore alle finanze Franco Candela ha spiegato che non è una proposta della giunta comunale ma “si tratta di un adempimento previsto dalla legge e richiesto dal Ministero dell’Interno. E’ un obbligo perchè inoltre – ha aggiunto Candela – il nostro comune è a vocazione turistica essendo presenti numerosi momenti, come il Castello”.
Ambrogio Conigliaro del Movimento 5 Stelle cita in aula una normativa e una sentenza del Consiglio di Stato dalla quale si evince invece che non è un obbligo. “In ogni caso – dice- vanno sentite le associazioni di categoria del territorio, anche se non ci sono strutture alberghiere a Carini”.
Il presidente del collegio dei revisori dei Conti ha ribadito più volte che la proposta scaturisce da un adempimento di legge e che pertanto va approvata e trasmessa al Ministero dell’Interno. “La mancata approvazione potrebbe avere gravi conseguenze per il comune”.
Alla fine però, alla luce delle numerose perplessità sollevate dai consiglieri si è deciso di rinviare la trattazione dell’argomento in attesa di ulteriori approfondimenti.