Carini, arriva l’autorizzazione per la cava Meditour: scongiurati i licenziamenti

Arriva l’autorizzazione per continuare ad estrarre nella cava Impastato tra Carini e Montelepre. L’atto, emesso dall’assessorato regionale all’Energia, che consente i lavori di ampliamento della cava Meditour in amministrazione giudiziaria, scongiura i licenziamenti dei 20 dipendenti. Lo comunica in una nota la Fillea Cgil. 
Per più di cinque anni i lavoratori del complesso aziendale Meditour, che comprende anche le società Incas e Prime iniziative, hanno vissuto con una spada di Damocle. Il gruppo si occupa dell’estrazione di materiali inerti, oltre che della produzione di calcestruzzo e di conglomerati cementizi, in contrada Saraceno-Ucciardo, nel comune di Carini. 
«I dipendenti, a causa della scadenza dell’autorizzazione ad estrarre, avrebbero potuto perdere il posto di lavoro da un momento all’altro, visto che il giacimento oggetto della concessione è ormai prossimo all’esaurimento», dichiara Salvatore Bono, segretario provinciale Fillea Cgil Palermo.

In assenza della concessione, l’amministrazione giudiziaria in tutto questo tempo non ha potuto consolidare l’attività lavorativa, trovandosi anche costretta a dovere rinunciare a importanti commesse. 
«In un primo momento avevamo espresso tutta la nostra perplessità – aggiunge Bono – quando lo scorso anno è stato sostituito l’amministratore giudiziario del gruppo, che dal 2012 aveva avviato il farraginoso iter per richiedere al distretto minerario l’ampliamento della cava, progetto più volte bocciato per mera questione di interpretazione del nuovo piano cave varato dalla Regione siciliana nel 2016». 
Nuovi amministratori del gruppo sono stati nominati l’avvocato Marco Morici e Giovanni Lanza, che fin dal loro insediamento si sono messi al lavoro di concerto con la Fillea-Cgil di Palermo per ottenere l’ok all’ampliamento della cava, atto indispensabile per continuare l’attività del gruppo stesso. «Finalmente – prosegue Bono – il proficuo e intenso lavoro di sinergia tra amministratori e sindacato ha dato i suoi frutti. E in tempi relativamente brevi, lo scorso 17 aprile l’assessorato regionale all’Energia ha rilasciato la tanta attesa autorizzazione, atto che assicurerà la prosecuzione dei lavori e di conseguenza un reddito sicuro per i dipendenti almeno per i prossimi dieci anni».

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