Carini. Approvato nuovo piano e tariffe Tari: leggera riduzione per le famiglie, aumenti per le aziende
Approvato il piano economico e le nuove tariffe della Tari. Il via libera è arrivato dal consiglio comunale di Carini con 15 voti favorevoli e 3 contrari. L’amministrazione Montelene ha ritoccato le tariffe, che diventano leggermente più basse per le utenze domestiche e leggermente più alte invece per le attività commerciali. Il costo del servizio per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, sotto la gestione dell’associazione temporanea di imprese Senesi-Ecoburgos-Sofia, è rimasto pressoché invariato: 7 milioni 324 mila euro. Con la vecchia gestione Ato, nel 2015, era invece di 7 milioni e 400 mila euro.
Dal riciclo dei rifiuti il comune ha incassato una somma di 130.000 euro che però non va a diminuire il costo totale del servizio. “A penalizzarci è sopratutto il costo di smaltimento dell’indifferenziato che prima viene trattato a Bellolampo e poi trasferito nel catanese, con costi triplicati rispetto a prima. Per questo rinnovo l’invito a differenziare il più possibile” afferma il sindaco Giovì Monteleone.
A spiegare le novità sostanziali è l’assessore Franco Candela. “Abbiamo ridotto la Tari a 19.000 famiglie che in media risparmieranno 20 euro l’anno. C’è invece un leggero aumento per le attività commerciali, sopratutto per le grosse aziende che ancora si ostinano a non fare la differenziata. Per loro prevediamo un decremento quando decideranno di mettersi in regola”.
Le polemiche in consiglio comunale non sono mancate. “Siamo stati gli unici a votare contro perchè la delibera è palesemente errata” afferma Ambrogio Conigliaro del Movimento 5 Stelle. “Mancano una serie di cose previste dalle legge, come per esempio il fatto che è un obbligo inserire il mancato incasso della Tari degli anni precedenti, cosa che avrebbe fatto aumentare di molto le tariffe. E poi, anche se è cambiato il gestore del servizio, le tariffe non vengono approvate dal 2015. Siamo usciti dall’Ato, ma si capisce fino ad ora come state calcolate le tariffe. Così come non si capisce perchè – conclude Conigliaro – nonostante i conferimenti in discarica siano diminuti del 58%, a tanto ammonta la differenziata, siano aumentati ugualmente i costi”.