Carini, la Fiom interviene su presunte “vessazioni” su lavoratrici Italtel
“L’idea di Italtel, di vessare i lavoratori con strane domande che ledono la privacy e di creare un reparto-confino per i lavoratori in esubero è assolutamente inaccettabile, sia sul piano nazionale che, a maggior ragione, in una realtà come quella a Palermo, dove esiste uno stabilimento che negli anni ha visto ridursi dell’80 per cento la forza lavoro. Questo vorrebbe dire mettere in discussione la tenuta stessa dello stabilimento di Carini”. A dichiararlo è la segretaria generale della Fiom Cgil Palermo, Angela Biondi, che interviene in seguito alla denuncia fatta ieri dalle segreterie nazionali di Fiom Fim e Uilm sulle misure adottate da Exprivia nei confronti dei lavoratori, ma soprattutto delle lavoratrici, di Italtel.
L’azienda, che nel dicembre scorso ha assunto il controllo di Italtel mediante l’acquisto di una partecipazione dell’81 per cento del capitale della storica società leader delle telecomunicazioni, sta completando una fase di ristrutturazione.
I sindacati nazionali dei metalmeccanici nella loro nota hanno denunciato che il capo del personale di Exprivia sta ponendo da qualche giorno, soprattutto alle dipendenti donne, una sequela di domande del tipo: “Lei è coniugata? Divorziata? Separata? Il suo ex marito abita con lei? Ha figli? Quanti anni hanno? La casa è di sua proprietà? Ha un mututo? Qual è la cifra che le manca da pagare? Lo sa che se rifiutasse questa proposta sarà licenziata?”.
Fino a luglio, in base a un accordo, i lavoratori hanno la possibilità di essere incentivati, su base volontaria, per uscire dall’azienda. L’azienda sta provando in questo modo a convincerli. Se non andranno via, è già pronta una divisione che accoglierà tutti i lavoratori in esubero, una specie di zona di confino che, secondo l’azienda, servirà ad accogliere i lavoratori, per formarli e ricollocarli. Un reparto dove di fatto i lavoratori in esubro saranno messi tutti insieme e isolati dagli altri.
“E’ inaccettabile un comportamento del genere, viola lo statuto dei lavoratori, è lesivo della dignità della persona e mortificante soprattutto per le donne – dice Angela Biondi – Lo respingiamo decisamente. Non ha senso tenere i lavoratori in una specie di reparto confino, probabile anticamera del licenziamento, senza una precisa missione produttiva. Siamo preoccupati, non possiamo che lanciare l’allarme perchè pensiamo alle conseguente dirette che questa azione può avere sulla tenuta dello stabilimento di Carini che ha già visto in dieci anni troppe riduzioni del personale. E’ questa la nuova Italtel governata da Exprivia?”.
Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto a Italtel di modificare i toni dei colloqui, di scusarsi con i lavoratori e di bloccare la creazione di una divisione che vedrebbe al suo interno solo i lavoratori dichiarati in esubero. A tal proposito chiederanno un incontro al ministero dello Sviluppo economico per conoscere nel dettaglio il piano industriale dell’azienda che, da tanti anni, usufruisce di finanziamenti pubblici che hanno anche l’obiettivo di consolidare e aumentare l’occupazione.
(foto repertorio)