Borgetto. Default finanziario, la Commissione dichiara il dissesto: troppi debiti e scarsa riscossione
Versa in una grave crisi finanziaria il comune di Borgetto che non riesce più di fornire i servizi essenziali ai cittadini. Una condizione che ha spinto i Commissari straordinari che guidano il municipio, a dichiarare lo stato di dissesto finanziario. L’apposita delibera è stata approvata martedì scorso dai funzionari prefettizi con i poteri del consiglio comunale.
La drammatica situazione economica dell’ente era cosa nota da tempo. Già nell’ottobre 2016 infatti il Commissario straordinario che si era insediato dopo le dimissioni dell’intero consiglio comunale, durante il mandato della giunta De Luca, aveva approvato un piano decennale di riequilibrio finanziario, un tentativo di salvare il municipio che oggi sembra non essere andato a buon fine.
La manovra non sarebbe bastata per evitare il baratro economico.
Infatti, rileva la Commissione Straordinaria, che dal rendiconto 2016 emergono, fra le varie criticità, 7 milioni di disavanzo di amministrazione, 4 milioni di debiti fuori bilancio, oltre 2 milioni di debito con l’Ato rifiuti.
Secondo quanto emerge dal documento approvato dalla Commissione, la percentuale media di riscossione delle entrate tributarie nel 2015 è stata bassissima: 15%, con particolare riferimento alla tassa sui rifiuti. L’anno successivo la situazione è peggiorata drasticamente con una riscossione limitata al 7%.
Nel 2017 la Corte dei Conti aveva sottolineato le criticità presenti e la non veridicità del rendiconto 2015. In particolare: il superamento di 4 parametri di deficit strutturale, di cui uno solo dichiarato dall’Ente, l’utilizzo di somme non maturate e diversi fattori che hanno peggiorato negli ultimi anni la situazione economica del comune.
Insomma una condizione disastrosa che ha spinto la Commissione straordinaria a dichiarare il default finanziario, una sorta di fallimento dell’ente locale. Adesso si crea una separazione tra la vecchia gestione e la nuova, una frattura tra passato e futuro, permettendo all’ente di ripartire libero dai debiti.
Ma questo comporterà una notevole rigidità, da ora in poi, nella gestione del comune sopratutto in ambito economico e sociale. La tariffazione dei tributi viene confermata al massimo consentito, viene ridimensionata la spesa, i servizi del comune possono essere forniti anche con una compartecipazione dei cittadini e rischia il personale precario.
La relazione che descrive tutte le gravi criticità sarà inviata entro 5 giorni al Ministero dell’Interno e alla Procura generale della Corte dei Conti per ulteriori accertamenti. Successivamente dovrebbe essere nominata una Commissione che gestirà la liquidazione, si occuperà del risanamento economico-finanziario dell’ente e della gestione dell’indebitamento pregresso.