Trappeto, bimba venduta ai pedofili: domani l’interrogatorio dei genitori e degli orchi
Saranno sentiti domani – dal gip Antonella Consiglio e dal pm Chiara Capoluongo che ha condotto le indagini – i genitori della bambina di nove anni di Trappeto che sarebbe stata fatta prostituire. Sempre giovedì il giudice sentirà gli altri due indagati, presunti clienti della vittima che è stata portata già lo scorso mese di agosto, in una struttura protetta, subito dopo l’avvio dell’indagine da parte dei carabinieri. Il padre della bimba è un agricoltore di 58 anni, la madre casalinga di 43: per soldi avrebbero venduto la figlia ai due “orchi”. E in cambio di 25 o 30 euro avrebbero consentito ai due “amici” di violentarla. Sia la coppia che i due uomini sono agli arresti domiciliari con le accuse di sfruttamento della prostituzione e violenza sessuale.
Come scrive oggi il Giornale di Sicilia, i genitori della vittima sarebbero stati sentiti dai carabinieri all’inizio delle indagini, quando ancora non si ipotizzava il retroscena della prostituzione minorile di fronte all’ormai evidente caso di violenza sessuale su minore, scoperto, dopo l’allarme lanciato alle forze dell’ordine da un vicino di casa che, più volte, avrebbe visto la bambina insieme ad un vecchio in atteggiamenti più che spinti. In quell’occasione la madre avrebbe escluso che la figlia potesse essere stata violentata da quell’uomo che conosceva bene, ed anche il padre si sarebbe mostrato molto stupito che l’amico di famiglia potesse avere abusato della figlia. Ma per la Procura, queste prime dichiarazioni dei genitori sarebbero false. Inoltre, per gli inquirenti, la bambina sarebbe stata venduta solo alle due persone finite in manette e di cui i carabinieri, grazie ai tabulati telefonici, avrebbero accertato i frequenti contatti tra loro.
La piccola, già dalla scorsa estate, da quando è stata sottratta alla famiglia e affidata ad una comunità alloggio, viene seguita da una psicologa infantile che, cerca di comprendere il suo stato d’animo anche attraverso i suoi disegni, dai quali, secondo quanto si evince dall’inchiesta, riecheggia il trauma subito per gli orrori vissuti.
Le sue parole, le sue espressioni e i suoi comportamenti farebbero emergere la sua voglia di ribellione di fronte a cose che non volesse fare perché sbagliate, ma allo stesso tempo il grande affetto nutrito per la madre di cui sente la mancanza anche perché, secondo la piccola, lei non le avrebbe fatto nulla di male. Uno stato conflittuale che la bambina mostrerebbe anche come meccanismo di difesa rispetto alla crudeltà dei soprusi subiti, alternando quindi il desiderio di rivedere i genitori, al rifiuto di dover tornare a vivere con chi gli avrebbe rovinato la vita.
Intanto nelle strade di Trappeto c’è sgomento per quanto accaduto. Il Comune, nel condannare il tragico episodio ed auspicando che i responsabili vengano pesantemente puniti con sentenze esemplari, ha manifestato la volontà di dare supporto e sostegno alla minore attraverso tutti gli strumenti a disposizione dell’ente locale.
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Bimba venduta a pedofili, domani l’interrogatorio dei genitori