Operazione Game Over, il tribunale del Riesame ha disposto la scarcerazione di 5 indagati
Sono tornati in libertà il vicedirettore della filiale della Banca San Paolo di Partinico Gianpiero Rappa, i fratelli Vincenzo e Marco Corso, cugini del “Re delle scommesse” Ninni Bacchi, Marco Cannatella e Antonio Grigoli. I cinque erano finiti in manette nell’ambito dell’operazione Game Over ma, nei loro confronti, il tribunale del riesame ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare. Non si conoscono ancora le motivazioni che hanno indotto i giudici a disporre la loro scarcerazione. Secondo l’accusa, il borgettano Gianpiero Rappa, 49 anni, sarebbe stato l’uomo delle operazioni finanziarie, facendo il doppio lavoro di bancario ad Alcamo e di agente del marchio di scommesse online di Bacchi B2875. Grazie alle sue competenze, secondo la Procura, i soldi incassati nelle agenzie finivano a Malta e poi rientravano in Italia, dove attraverso una società immobiliare sarebbero stati ripuliti e reinvestiti nell’acquisto di terreni e nella costruzione di palazzi e supermercati. Rappa è accusato di riciclaggio, auto riciclaggio, truffa e associazione a delinquere, ma per i suoi avvocati Claudio Gallina Montana e Massimo Gagliardo, il proprio assistito “è totalmente estraneo alle vicende che gli vengono contestate” , sostenendo infine – così come scrive il Giornale di Sicilia – “che vi sarebbero stati degli errori di interpretazione delle intercettazioni, peraltro prive di riscontri”.
I fratelli Marco e Vincenzo Corso, difesi dall’avvocato Francesca Russo, sono tornati in libertà sulla base di un ricorso puntato sia sulla mancanza di gravi indizi di colpevolezza per l’ipotesi di associazione, sia sotto il profilo delle esigenze cautelari. Entrambi lavoravano come promoter di primo livello per conto di Bacchi, ovvero proponevano alle varie agenzie presenti a Palermo e provincia di marchio B2875 per le scommesse. Nel loro caso, l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al gioco clandestino e truffa aggravata ai danni dello Stato. Il loro legale sostiene che i due fratelli Corso avrebbero avuto solo contatti con il parente e che non sarebbero, quindi, a conoscenza di eventuali attività illecite di Bacchi o dei suoi presunti rapporti con la mafia. Il tribunale del Riesame ha infine accolto i ricorsi degli avvocati difensori degli indagati Marco Cannatella ed Antonio Grigoli. Cannatella è assistito dall’avvocato Antonio Maltese che, difende pure Grigoli, in tandem con Antonio Ingroia.