Cinisi, La Rigenerazione rilancia il progetto “Depuratore Consortile”

Continua a tenere banco la scelta dell’amministrazione comunale di Cinisi di non voler perseguire l’idea progettuale per la creazione di un depuratore consortile con la vicina Terrasini. Presa di posizione ribadita dal sindaco Giangiacomo Palazzolo nell’ultima seduta consiliare, facendo storcere il naso al Movimento La Rigenerazione che “fermo restando sia prerogativa dell’esecutivo decidere al riguardo”, rivendica il diritto di poter intervenire su una così delicata questione che interessa l’intera collettività. In una nota, il gruppo di opposizione, rimarca la necessità di un confronto sull’argomento tra tutti i consiglieri comunali, quali rappresentanti dei cittadini. Un dibattito che – si legge nel documento – sarebbe stato auspicabile già da prima del commissariamento. Invece l’intervento del Sindaco Palazzolo non ha lasciato spazio di discussione e non ha permesso di approfondire ipotesi alternative a quella da lui proposta. Il progetto del commissario prof. Rolle meritava a nostro avviso un approfondimento serio poiché poteva offrire vantaggi di natura tecnica ed economica, in una logica di sostenibilità dei costi di gestione nel lungo periodo del progetto consortile. Le argomentazioni portate avanti da Palazzolo sono state principalmente politiche, figlie probabilmente di un mero calcolo elettorale in vista delle amministrative del 2019”. La presa di posizione del primo cittadino è stata confermata in aula anche dagli assessori Maltese, Aldo e Antonino Ruffino, nonché da tutta la maggioranza consiliare”. La Rigenerazione riconosce le criticità del progetto “prima fra tutte la previsione di un allargamento dell’impianto attuale verso il paese con il problema conseguente della distanza minima da rispettare (100 m) dalle abitazioni vicine dei residenti. Ma a questo potevano trovarsi soluzioni alternative come spostare l’attuale ubicazione dell’impianto verso la costa, all’interno della zona aeroportuale”. La Rigenerazione rimarca inoltre che “la creazione di un depuratore consortile avrebbe determinato un risparmio ci circa 3 milioni di euro che, l’ente locale avrebbe potuto utilizzare per altri scopi, come ad esempio per la realizzazione di una nuova rete fognaria che allaccerebbe vaste zone di Cinisi attualmente tagliate fuori da questo servizio. Il gruppo di opposizione, nel ribadire la necessità di valutare l’argomento in maniera più approfondita, rammenta che “la Sicilia continua a pagare sanzioni elevatissime irrogate dalla Corte di Giustizia Europea a causa dell’inadeguatezza e, in alcuni casi, inesistenza di sistemi di depurazione delle acque. Cinisi così come Terrasini, pagano in quota parte questa sanzione e pagano inoltre un costo non indifferente in termini di qualità delle acque”.

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