Borgetto. Operazione Kelevra, scagionati l’ex sindaco De Luca e Spina
“Mancano le prove”. Archiviata l’indagine a carico –tra gli altri- di Gioacchino De Luca e Vito Spina, rispettivamente ex sindaco ed ex vicesindaco di Borgetto. Si tratta di un troncone del processo Kelevra, il blitz antimafia del maggio 2016 che portò dietro le sbarre boss e gregari di Cosa Nostra locale. De Luca e Spina ne erano rimasti coinvolti per presunti accordi con i mafiosi per avere in cambio voti in occasione delle amministrative 2013. Come riporta oggi il Giornale di Sicilia, l’ex sindaco era finito nel mirino degli inquirenti perché nelle intercettazioni Giuseppe Giambrone, considerato il boss del paese, aveva detto di avere procurato 78 voti alla lista che lo appoggiava alle elezioni. In cambio l’amministrazione avrebbe potuto utilizzare un mezzo meccanico per la raccolta dei rifiuti e per il cui utilizzo i proventi sarebbero finiti in tasca alla mafia attraverso il proprietario del mezzo. Ma non sarebbero state trovate prove né dell’accordo elettorale, né dello scambio di favori. Da qui l’archiviazione della posizione dei due amministratori ma anche di altre persone coinvolte nell’inchiesta, tra queste il giornalista Pino Maniaci. Per il direttore di Tele Jato è caduta infatti l’accusa di estorsione nei confronti di due attività commerciali. Non sono state infatti trovati riscontri bancari per dimostrare le presunte pressioni. Il gip Roberto Riggio ha inoltre ordinato la distruzione delle intercettazioni telefoniche di conversazioni intrattenute tra il giornalista ed alcuni parlamentari. Dunque la Procura ha scagionato l’ex sindaco di Borgetto, De Luca e il suo secondo Vito Spina. Il Comune è stato sciolto per infiltrazioni mafiose a maggio dello scorso anno. Da allora è sotto la guida di una commissione straordinaria. Nell’agosto 2017 l’ex amministrazione ha presentato ricorso al Tar contro il provvedimento del Ministero dell’Interno