Rifiuti. 50 sindaci si autoconvocano alla Regione, “situazione insostenibile”
Si presenteranno con le fasce tricolore davanti Palazzo D’Orleans, sede della Regione siciliana giovedì 18 gennaio alle 11.00, i 50 sindaci dei comuni del palermitano e di Alcamo e Castellammare del Golfo che chiedono soluzioni per superare l’emergenza rifiuti delle ultime settimane. E’ quanto deciso nell’assemblea di ieri sera organizzata a San Cipirello. I 50 sindaci si sono praticamente autoconvocati alla Regione dopo aver chiesto –finora invano- un incontro con il presidente Nello Musumeci. Tra i temi trattati durante la riunione, scrive Vito Rizzo primo cittadino di Balestrate: l’incertezza per la gestione del servizio, la preoccupazione per l’aumento insostenibile dei costi di smaltimento, l’impiantistica all’anno zero, la mancata interlocuzione Istituzionale e l’inevitabile aumento della Tari. “I sindaci- dichiarano in una nota- manifestano all’unisono tutta la loro preoccupazione per un settore, quello del ciclo dei rifiuti, che tocca da vicino la salute e le tasche dei cittadini. Con questo spirito, e convinti che serva la massima collaborazione istituzionale, abbiamo chiesto più volte un incontro al neo eletto Presidente della Regione. Purtroppo non abbiamo avuto risposte, ragione per la quale ci siamo autoconvocati, giovedì 18 gennaio alle ore 11, presso la sede di Palazzo D’Orleans con le fasce tricolore. Confidiamo nella sensibilità Istituzionale del Presidente Musumeci- continua la nota- al quale chiediamo ascolto costruttivo per proposte attuabili e concrete. Pensiamo ad esempio all’immediata ricognizione degli impianti di compostaggio e di filiera. Considerare quelli autorizzati e valutare gli eventuali ampliamenti, nel rispetto delle disposizioni di Legge, per permettere ai Comuni di effettuare la raccolta differenziata, evitando costi aggiuntivi di trasporto. I sindaci possono dare il contributo decisivo di chi opera quotidianamente sul campo tra indefinibile confusione normativa e legislativa, esigenza di contenere i costi all’utenza e necessità di garantire un servizio decoroso ai cittadini. Bisogna mettere un punto al caos rifiuti –conclude la nota- e i Comuni vogliono essere messi nelle condizioni di fare la propria parte”.
(ANSA) Intanto ieri dopo due giorni di chiusura la discarica di Bellolampo ha riaperto i cancelli. Decine gli auto compattatori in fila per conferire ma non tutti i mezzi sono ammessi. Nell’impianto infatti possono essere portati i rifiuti di Palermo e di Ustica. Per altri 50 comuni, gestiti dalla società EcoAmbiente, la procedura è più lunga e anche più onerosa. La società tratta i rifiuti provenienti dalla provincia e, dopo la “stabilizzazione”, li trasferisce nella discarica Oikos di Motta Sant’Anastasia, nel catanese. I sindaci lamentano l’alto costo del servizio, che è salito a oltre 180 euro a tonnellata, ritenuto eccessivo rispetto alle disponibilità finanziarie dei comuni. Ieri sera l’incontro a San Cipirello per concordare una linea d’azione unitaria.
foto tratta dal profilo facebook di Vito Rizzo