Operazione Legame. 6 fermi per mafia ed estorsioni (Video)
In manette i nipoti del boss Giuseppe Scaduto, considerato capo del mandamento mafioso di Bagheria. I carabinieri del comando provinciale diretto dal colonnello Antonio Di Stasio hanno arrestato Paolo Liga, Salvatore Farina, Claudio e Riccardo De Lisi, Giuseppe Sanzone e Rosaria Maria Liga. Tutti sono accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata ai danni di imprenditori e commercianti. A capo del sodalizio colpito dai provvedimenti di fermo di indiziato emessi dalla direzione distrettuale antimafia ci sarebbe Paolo Liga che, secondo gli investigatori, era diventato il trait d’union tra Cosa nostra palermitana e quella trapanese. I carabinieri, infatti, hanno scoperto che si occupava di agevolare anche i contatti con Matteo Messina Denaro. Nipote di Giuseppe Scaduto, ritenuto i capo del mandamento mafioso di Bagheria, arrestato lo scorso mese di ottobre nell’ambito dell’operazione “Nuova Alba”, Paolo Liga sarebbe stato costantemente in contatto diretto con i vertici del mandamento, custodendone e gestendone l’arsenale con altri indagati tra cui Salvatore Farina. Le indagini dell’inchiesta denominata “Legame” sono state supportate da servizi di osservazione, pedinamento e controllo e dal supporto dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia che hanno permesso di accertare l’appartenenza di alcuni degli arrestati a cosa nostra e di ricostruire numerose estorsioni. Tra cui quella commessa a partire dall’aprile 2014 e durata fino a tutto il 2016 ai danni del titolare di una società che opera nel settore della fornitura di servizi di sicurezza per locali notturni. Rosaria Maria Liga, sorella di Paolo e capo del mandamento, insieme a Giuseppe Sanzone partecipava alla raccolta del denaro destinato, in quel momento, anche al sovvenzionamento della latitanza del fratello Paolo che, nel novembre 2015, era sfuggito alla cattura. Paolo Liga era stato poi arrestato l’anno scorso. Mentre, un intermediario finanziario era stato costretto a cedere la propria automobile come pagamento di una estorsione di 50.000 euro chiesta da Liga e dai fratelli De Lisi. (VIDEO)
Anche oggi – dice il colonnello Antonio Di Stasio – è stata conseguita un’importante tappa nel lungo percorso di contrasto a cosa nostra e di affermazione della legalità. Dopo l’arresto del capo mandamento di Bagheria Giuseppe Scaduto, assicurato alla giustizia nell’ottobre dello scorso anno per avere tentato di riorganizzare la commissione provinciale di cosa nostra e per volere pianificare l’omicidio di una figlia che si era fidanzata con un maresciallo dell’arma, oggi abbiamo colpito quello che possiamo definire il processo di sostituzione dei boss e degli affiliati storici con nuove generazioni di criminali”.
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