Carini. Difficile risalire agli autori delle “firme false”, le indagini proseguono
La falsificazione delle firme è quasi certa ma è difficile identificare gli autori. A Carini proseguono le indagini relative alle elezioni amministrative del 2015. La Procura ha disposto ulteriori accertamenti. Le verifiche – come riporta il Giornale di Sicilia – sono coordinate dal sostituto procuratore Claudia Ferrari, la stessa che indaga sui casi di presunte firme false anche a Palermo, che vede coinvolti alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle e delle liste a sostegno di Fabrizio Ferrandelli.
Il caso Carini invece era stato sollevato dal consigliere del Movimento 5 Stelle Ambrogio Conigliaro. L’indagine è stata aperta a carico di ignoti. Ad indagare è la Digos che acquisendo materiale cartaceo ed elettronico negli uffici comunali di Carini ha confermato le ipotesi iniziali: c’è ad esempio la firma di un vigile urbano individuata in due elenchi diversi, a sostegno di due liste collegate al sindaco Giovì Montelone. Cosa che non si può fare e che sarebbe frutto di una ricopiatura da parte di una persona diversa dal sottoscrittore. Stessa cosa per un’altra serie di doppie firme. Alcuni degli apparenti sottoscrittori hanno negato di aver firmato. Ma ancora non è chiaro chi abbia firmato o ricopiato. Sotto la lente di ingrandimento anche le 922 firme raccolte tutte in solo giorno per sostenere la candidatura di Eusebio Dalì alla presenza di un assessore. Ci sarebbero anomalie anche nella raccolta firme a sostegno di Montelone, alcune firme sembrerebbero avere tutte la stessa grafia.
Il sindaco allora replicò sostenendo che “tutte le firme sono state vagliate dall’ufficio elettorale insieme a due funzionari della prefettura”.
Adesso la Procura ha disposto ulteriori indagini per cercare di stabilire chi abbia falsificato le sottoscrizioni.