Fatta luce su omicidio avvenuto tra Montelepre e Giardinello, coinvolti i Lo Piccolo
Ucciso senza pietà nonostante fosse ormai malato. Strangolato e seppellito dopo una “mangiata”. Un omicidio di mafia tra Montelepre e Giardinello del 2006 risolto 11 anni dopo. Quello di Bartolomeo Spatola, con i carabinieri del nucleo investigativo di Palermo che hanno eseguito un provvedimento restrittivo nei confronti di tre esponenti storici di cosa nostra, ovvero i due Lo Piccolo, Salvatore e Sandro, e Andrea Adamo, ritenuti responsabili della morte di Spatola, ucciso il 18 settembre del 2006, in una località tra Montelepre e Giardinello e poi seppellito all’interno di un terreno di Villagrazia di Carini.
La svolta alle indagini è arrivata grazie alle recenti dichiarazioni del neo collaboratore di giustizia, Antonino Pipitone, uomo d’onore della famiglia mafiosa di Carini, e quelle dell’altro collaboratore Gaspare Pulizzi.
I carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo hanno confrontato le loro dichiarazioni in parallelo con le indagini , consentendo di ricostruire il delitto.
La decisione di uccidere Spatola era stata adottata dal mandamento mafioso di Palermo San Lorenzo, retto da Sandro e Salvatore Lo Piccolo, che ritenevano l’uomo (affiliato alla famiglia mafiosa di Tommaso Natale) un traditore per essersi avvicinato al loro rivale, Antonino Rotolo, reggente del mandamento mafioso di Pagliarelli.
Tra le due fazioni esistevano contrasti a causa del rientro dagli Usa dei cosiddetti “scappati”, cioè coloro che avevano perso la seconda guerra di mafia e, per avere salva la vita, erano stati costretti ad allontanarsi dalla Sicilia. Un’altra persona, Giuseppe D’Angelo, un pensionato, morì perchè fu scambiata per la vittima designata, ucciso il 22 agosto del 2006.
La morte dell’incolpevole pensionato non è servita comunque a fermare i propositi dei Lo Piccolo, che volevano far fuori a tutti i costi Spatola. E ci riuscirono la mattina del 18 settembre di 11 anni fa, quando Spatola, convinto di partecipare ad un summit di mafia, tanto da aver portato con sé anche alcuni doni (carne di coniglio ed una bottiglia di whisky), fu strangolato con una corda senza pietà.
Spatola era malato, tanto che come racconta Pipitone, “non aveva la forza di stare neanche in piedi… era malato, aveva problemi di asma… aveva sempre il fiatone con l’asma… oltre l’età pure…”. Di seguito, dopo una mangiata, gli indagati provvedevano a far sparire il corpo sotterrandolo in un fondo in Villagrazia di Carini, i cui resti furono poi rinvenuti nel 2008.
fonte GIornale di Sicilia