Mafia, il pentito Nino Pipitone fa luce su un omicidio del 99, tre ordini di cattura
Fatta luce su un altro omicidio di mafia, grazie alle rivelazioni del pentito carinese Nino Pipitone.
In manette sono finiti Vincenzo Pipitone 61 anni di Torretta e Gaspare di Maggio 56 anni di Cinisi, entrambi ritenuti presunti esecutori del delitto di Felice Orlando, un macellaio dello Zen che avrebbe voluto dominare il quartiere popolare palermitano ed uccidere Sandro Lo Piccolo.
Coinvolto nelle indagini, pure il carinese Ferdinando Gallina, detto Freddy, fermato negli Stati Uniti nei mesi scorsi e su cui pende una richiesta di estradizione e considerato uno dei killer del delitto.
Felice Orlando, venne assassinato il 17 novembre del 1999 con sette colpi di revolver nel suo negozio.
Sulla stessa esecuzione mafiosa si era già espresso il collaboratore di giustizia Gaspare Pulizzi, consentendo di processare i mandanti, i boss di San Lorenzo, Salvatore e Sandro Lo Piccolo, già condannati a trent’anni di reclusione per questo delitto.
Le nuove dichiarazioni di Nino Pipitone, invece, sono servite a fare emergere il ruolo degli esecutori materiali dell’omicidio, raggiunti da un’ordine di arresto chiesto ed ottenuto dalla Procura distrettuale antimafia ed eseguito dai carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo nei confronti di Vincenzo Pipitone e Gaspare di Maggio.
Secondo le rivelazioni del collaboratore di giustizia, Salvatore e Sandro Lo Piccolo avrebbero commissionato il delitto a Vincenzo Pipitone, all’epoca reggente della famiglia mafiosa di Carini, e ad Angelo Conigliaro (poi deceduto), i quali avrebbero assoldato come killer: Antonino Pipitone, Gaspare Pulizzi (pure lui già condannato), Gaspare Di Maggio e Freddy Gallina.
Il giorno dell’omicidio, gli esecutori si sarebbero mossi a bordo di tre macchine. La prima sarebbe stata guidata da Gaspare Pulizzi, la seconda, una Fiat Uno, da Nino Pipitone, accompagnato da Freddy Gallina e Gaspare Di Maggio; nella terza ci sarebbero stati Vincenzo Pipitone ed Angelo Conigliaro. Freddy Gallina e Gaspare Di Maggio avrebbero fatto irruzione nella macelleria. Si sarebbero coperti il volto con dei cappellini. Orlando avrebbe cercato riparo dietro il bancone, ma venne crivellato di colpi. Salvato invece il garzone del negozio. Di Maggio e Gallina sarebbero poi rientrati a bordo della Fiat Uno guidata da Nino Pipitone, fuggendo insieme all’intero commando. Dopo pochi chilometri, la Fiat Uno sarebbe stata abbandonata e gli occupanti avrebbero preso posto all’interno degli altri due veicoli.