Elezioni regionali, buona l’affermazione del sindaco di Terrasini Maniaci e Parente (M5S) nel partinicese

Si profila una vittoria del centrodestra in Sicilia con l’affermazione di Nello Musumeci sostenuto da Forza Italia, Lega, Fratelli D’Italia. Il presidente della Commissione Antimafia potrebbe raggiungere il 40%. Lo scrutinio, iniziato alle 8 di questa mattina, va a rilento e si concluderà probabilmente in serata. Il Movimento 5 Stelle, guidato da Giancarlo Cancelleri, pur ottenendo un ragguardevole risultato si attesterebbe intorno al 35%. Sotto il 20% il candidato del centrosinistra Fabrizio Micari, supportato da Pd e Alleanza Popolare. Dovrebbe superare la soglia del 5% il candidato della Sinistra Claudio Fava, mentre poche migliaia di voti per l’indipendentista Roberto La Rosa.

Il primo partito dell’Isola rimane comunque il Movimento 5 Stelle che porterà una pattuglia di parlamentari all’Ars. L’assemblea regionale stavolta sarà formata da 70 deputati e non 90 come prima, dunque la partita per gli aspiranti onorevoli si fa più complicata.

Nel nostro comprensorio in tanti tentano di conquistare un seggio. Mentre lo spoglio è ancora in corso, si registra comunque la buona affermazione del sindaco di Terrasini Giosuè Maniaci, candidato nella lista “Arcipelago” a sostegno di Micari. Maniaci, dati ancora provvisori, avrebbe ottenuto 2100 voti solamente nel paese che amministra, Terrasini appunto, e altri 800 consensi nella vicina Cinisi. Adesso c’è da capire se la lista nella quale è candidato supererà la soglia di sbarramento del 5%, limite minimo per entrare all’Assemblea Siciliana. Da rilevare, un centinaio di schede contestate a Terrasini. Molti cittadini avrebbero votato Maniaci però in liste sbagliate, pensando forse di fare voto disgiunto.

Buon risultato anche per Antonio Parente, partinicese candidato con il Movimento 5 Stelle che nella sola Partinico avrebbe ottenuto 1500 voti, il più votato nella cittadina. Non va meglio a Salvo Lo Biundo, sindaco di Partinico per quasi 9 anni, che otterrebbe intorno ai 1100 consensi nella sua città.

I dati definitivi si conosceranno solamente più tardi.

Il nuovo presidente, chiunque sia, rappresenterà però solo un siciliano su cinque. Due siciliani su dieci. Questo racconta il voto delle Regionali, tra astensionismo e la suddivisione dell’elettorato in tre-quattro poli.

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