Castellammare del Golfo, scoperta “casa degli orrori”. Maltrattavano anziani
Insultavano, umiliavano, percuotevano, picchiavano e minacciavano gli anziani ospiti di una casa di cura di Castellammare del Golfo.
In manette sono finiti il gestore della struttura, ormai sotto sequestro e tre dipendenti.
Grazie alle indagini avviate dai carabinieri della locale stazione, diretti dal Luogotenente Luigi Gargaro e coordinati dalla Procura della Repubblica di Trapani, i maltrattamenti sono stati filmati da telecamere che gli stessi militari avevano piazzato all’interno della casa di cura. Apparecchiature tecnologiche che hanno registrato giorno e notte il lavoro svolto con vile crudeltà dagli operatori.
Solo in questo modo è stato possibile porre fine al calvario vissuto dai diversi ospiti del centro. Seppur pagando una cospicua retta mensile, gli anziani erano costretti a subire quotidianamente schiaffi, insulti e maltrattamenti di ogni genere.
“Se qualche ospite tentava di ribellarsi o confidava di voler denunciare ai propri familiari ciò che accadesse nella casa di riposo – spiegano gli inquirenti – il personale aumentava la razione quotidiana di soprusi, proprio per non perdere il prezioso assegno mensile”.
In particolare, le vittime che catalizzavano maggiormente le violente attenzioni delle persone finite in manette, erano tre, ma a ricevere con maggiore costanza delle vere e proprie angherie era una novantenne già in precarie condizioni di salute. A lei venivano riservati trattamenti a dir poco disumani. La lasciavano, giorno e notte, costantemente legata al letto con le maniche del suo stesso pigiama, in modo da impedirle qualsiasi movimento. La sera la coprivano completamente con un pesante piumone, per poi scoprirla la mattina dopo.
Tutto documentato dalle registrazioni che hanno permesso ai carabinieri della compagnia di Alcamo di richiedere ed ottenere l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Trapani, nei confronti dei 4 responsabili delle violenze. Tutti dovranno rispondere a vario titolo dei reati di sequestro di persona aggravato in concorso, violenza privata pluriaggravata continuata in concorso e maltrattamenti aggravati contro familiari e conviventi in concorso. La struttura è finita sotto sigillo e sarà affidata ad un amministratore giudiziario nominato dalla Procura della Repubblica.
“La tutela delle fasce deboli è da sempre uno dei compiti che i militari dell’Arma assolvono con particolare attenzione per la difesa delle vittime e la lotta – senza risparmio di energie – agli autori di tali reati”, dicono i Carabinieri. “Prevenire e reprimere i delitti che avvengono tra le mura di casa è compito difficile senza la collaborazione delle vittime o dei vicini che si rivolgono con fiducia all’Arma dei Carabinieri”.