Cinisi, blitz dei carabinieri e della Guardia di Finanza all’opera Pia
L’ispezione di carabinieri e della Guardia di Finanza è l’ultimo atto di una vicenda che infiamma Cinisi. Venerdì scorso, alle 11 di sera, i militari si sono presentati all’Istituto Opera Pia dove due cooperative si occupano di rifugiati. L’obiettivo delle forze dell’ordine pare fosse quello di verificare l’organizzazione del centro. Indiscrezioni dicono che all’interno della struttura fossero presenti, oltre agli ospiti, solo i volontari della Protezione civile. Per saperne di più, ieri, si è tentato inutilmente di contattare telefonicamente il commissario straordinario dell’ente, Michele Ciancimino. In attesa di sviluppi sono queste le tappe di una storia che riunisce dichiarazioni ad alto rischio di equivoci, letture politiche di parti opposte e in mezzo una verità che stenta a farsi largo. I miliari dell’Arma e le Fiamme gialle sono arrivate dopo un periodo di accese polemiche innescate dal sindaco Giangiacomo Palazzolo che ha puntato l’indice contro il sistema di accoglienza dei migranti. Per il primo cittadino, le scarse verifiche sulla reale età anagrafica dei migranti che, in gran numero dichiarano di essere minori, farebbe scattare un protocollo di stanziamenti e forme d’inserimento non adatte a chi in realtà sembra maggiorenne. “Spreco di denaro pubblico “ lo ha definito Palazzolo col rischio di un vero e proprio business dell’accoglienza. Ma, la polemica che sembrava acquietata, è riesplosa qualche settimana dopo, quando Palazzolo in un video su facebook, poi cancellato, ha reso nota la protesta di un gruppo di extracomunitari insorti per chiedere il pagamento del pocket money, la diaria giornaliera da un euro e 66 centesimi. Da ciò è nata la notizia di un presunto sequestro dei bambini che frequentavano la scuola materna all’interno dell’Opera Pia. In realtà, pare che il magistrato di turno, informato dei fatti, non abbia ravvisato gli estremi del reato, I rifugiati non avevano alcuna intenzione di tenere segregati i piccoli, ma solo di richiedere quanto gli spettava. Il fatto, però, ha scatenato una bufera di interventi. Al sindaco è arrivata la solidarietà del leader della Lega Matteo Salvini e il plauso di Forza nuova con il segretario nazionale Roberto Fiore. Dall’altra parte, il Pd e le associazioni locali hanno manifestato per chiarire che Cinisi non è un paese razzista, chiedendo a Palazzolo di prendere le distanze dagli apprezzamenti della Destra. L’ultima delle iniziative “U mani fest” con al centro accoglienza e interculturalità si è tenuta domenica scorsa. Sugli ultimi fatti, ieri, è intervenuto Giangiacomo Palazzolo. “Mi spiace apprendere dalla stampa dell’ispezione delle forze dell’ordine- dice- anche perché come sindaco sono il tutore dei migranti che risiedono a Cinisi”. “Aspettiamo gli esiti, ma, nel frattempo, posso dire che il Comune si è mosso per agevolare l’inserimento lavorativo di alcuni giovani rifugiati in una ditta del territorio che produce software”.