Arresto Ferdico, l’amministratore giudiziario respinge le accuse
Avrebbe cercato di spiegare le sue ragioni, durante l’interrogatorio, sostenendo di avere “segnalato” l’ingerenza di Ferdico nella gestione del centro commerciale “Portobello” di Carini, ma, allo stesso tempo, non sarebbe riuscito a fornire dei chiarimenti convincenti ai pm che gli contestano il reato di favoreggiamento nei confronti di Giuseppe Ferdico che, secondo l’accusa, avrebbe continuato ad occuparsi dell’azienda che gli era stata confiscata.
L’amministratore giudiziario Luigi Antonio Miserendino, arrestato pochi giorni fa nel blitz dell’operazione della guardia di finanza “Backdoor”, è stato interrogato ieri dal giudice Walter Turturici al quale, però, non avrebbe fatto alcuna ammissione. Ha respinto le accuse mosse dalla Procura, sostenendo di aver portato elementi a sufficienza per avanzare, come fatto successivamente dai suoi avvocati, un’istanza di revoca della misura di custodia cautelare.
I pubblici ministero, però, si sono opposti ricalcando con fermezza le accuse che sono finite sull’ordinanza firmata dal giudice. Agli atti vi sarebbero alcune intercettazioni ritenute inequivocabili che dimostrerebbero quanto Miserendino fosse a conoscenza della presenza di Ferdico all’interno dell’attività commerciale confiscata all’imprenditore nel marzo 2017. Al telefono, l’amministratore giudiziario, aveva parlato di alcune segnalazioni delle quali, però, i militari non avrebbero trovato alcuna traccia.“
Proprio per questa ragione, nel 2012, Miserendino si sarebbe rivolto all’allora presidente della sezione Misure di prevenzione, Silvana Saguto (attualmente sotto processo per una presunta gestione “allegra” dei beni confiscati alla mafia), ma era stato anche intercettato mentre affermava : “chi me lo fa fare di intervenire?”.“
L’interrogatorio di Miserendino, segue quello di Giuseppe Ferdico che, ha respinto ogni accusa, sostenendo di avere fatto da “consulente” nella gestione della galleria “Portobello” per cercare di risollevarne le sorti e nella speranza, un giorno, di tornare in possesso delle sue società.
(fonte palermotoday)