Partinico, Forza Italia scrive a Commissario Agnese su crisi invaso Poma
Negli ultimi giorni si assiste ad una escalation di appelli per salvaguardare l’invaso poma da attingimenti e prelievi in considerazione che attualmente dovrebbe presentare un volume d’acqua di circa 16 milioni di metri cubi, data la scarsità di precipitazioni nella zona della valle dello Jato già nel 2016 e ancora peggio nel 2017.
Ragion per cui, il Coordinatore Cittadino e consigliere Comunale di Forza Italia Vito D’amico di Partinico, ha inviato una nota al Commissario Straordinario Maurizio Agnese, chiedendogli di “farsi promotore, nelle sedi opportune, per tutelare il comparto imprenditoriale agricolo della zona dello Jato, costituito per lo più da piccole e medie imprese al limite della sopravvivenza”.
Secondo D’amico, qualsiasi agricoltore che ha necessità, deve potere ricercare acqua ad uso irriguo, senza il pericolo di incorrere in violazioni di norme e sanzioni amministrative e soprattutto senza l’obbligo di iscrizione al Consorzio Irriguo Jato, dato che lo stesso, non può garantire un servizio razionale ed efficace”.
Nella seconda decade di settembre al dipartimento acqua e rifiuti si terrà una riunione tra gli enti preposti e i soggetti autorizzati ai prelievi per cui AMAP e Consorzio di bonifica di Palermo, al fine di aggiornare la situazione critica dell’invaso e le quantità dei prelievi effettuati.
Per esempio al Consorzio di bonifica sono stati autorizzati circa 10-12 milioni di mc per tutto il 2017, ma di questi quantitativi il consorzio ne ha utilizzato ben pochi a differenza dell’AMAP. I motivi per i quali il Consorzio non preleva i quantitativi autorizzati dipende dalle condizioni di vetustà delle reti idriche del comprensorio irriguo Jato sommato alla fallimentare gestione del Consorzio di Bonifica Palermo 2, come confermato lo scorso mese di maggio, nel corso di un incontro pubblico a cui ha preso parte l’Assessore Regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici.
In quella occasione è stato ribadito che almeno il 50 % dei terreni agricoli ricadenti nel comprensorio irriguo del comune Partinico non è asservito e che non tutti gli agricoltori pagano regolarmente il canone irriguo.
“Considerato che la diga e le infrastrutture della stessa sono di proprietà della Regione Siciliana e ricadono nel territorio del Comune di Partinico, con gestione affidata al Servizio IV del Dipartimento Regionale Acqua e Rifiuti – scrive Vito D’Amico – si chiede di mettere a conoscenza tutta la cittadinanza di Partinico e non solo, dei canoni demaniali dovuti per legge e versati dall’AMAP e dal Consorzio di Bonifica Palermo 2.
Il coordinatore cittadino di Forza Italia chiede di sapere “quanto paghino di canone infrastrutturale di couso e di canone demaniale l’AMAP e il Consorzio di Bonifica 2, utilizzando infrastrutture della Regione Siciliana che ricadono nel territorio del Comune di Partinico”. Secondo Vito D’Amico “non avrebbero mai pagato, mentre una minima parte degli importi versati o mai versati, andrebbero reinvestiti nella manutenzione ordinaria e straordinaria delle reti idriche consortili, considerato che le infrastrutture per la derivazione e distribuzione delle acque pubbliche ricadono interamente nel territorio comunale di Partinico”.