Discariche abusive di rifiuti speciali, maxi inchiesta nel partinicese: 61 sotto indagine
Maxi inchiesta in provincia di Palermo con 61 imputati sulla gestione delle discariche abusive. La Direzione Distrettuale Antimafia ipotizza una serie di reati ambientali anche se le persone sotto accusa non rispondono di attività legate a cosa nostra.
Gli investigatori hanno scoperto che numerose ditte scaricavano abusivamente in due siti, in contrada Parrini e in contrada Bosco Falconeria a Partinico, in forma assolutamente abusiva.
Al centro dell’indagine c’è un imprenditore originario di Montelepre, G.V.A., 61 anni, già sotto processo per furto di energia elettrica. E’ lui il proprietario dei due siti in cui sarebbero avvenute le operazioni illegali.
Avrebbero ricevuto quantità molto grosse di rifiuti anche speciali come terre e rocce da scavo e rifiuti da demolizioni senza alcuna autorizzazione. In questo modo, le singole aziende specializzate nello smaltimento dei rifiuti sarebbero state agevolate, poiché avrebbero evitato problemi e questioni burocratiche.
Fra gli addebiti contestati all’imprenditore, insieme al figlio di 29 anni, anche i danni ambientali, visto che uno dei siti ricade nei 150 metri dal torrente Nocella, sottoposto a vincolo paesaggistico.
E’ accusato pure di avere incendiato rifiuti in plastica, depositati nella discarica di contrada Parrini. Gli investigatori piazzando le telecamere sono riusciti a ricostruire i viaggi dei camion che scaricavano a prezzi meno cari di quelli che avrebbero dovuto pagare se le regole fossero state rispettate in pieno. L’elenco degli indagati è lungo: figurano anche partinicesi, borgettani, alcamesi e palermitani.
L’inchiesta è coordinata dai pm Siro De Flammineis e Anna Battaglia che hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini. Adesso gli indagati avranno venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogati o produrre documenti e memorie. Successivamente la procura di Palermo deciderà se chiedere l’archiviazione o il processo.