Terrasini, le opposizioni consiliari intervengono su riduzione oraria precari
“Tagliare le ore ai dipendenti precari è una follia gestionale”. Esordiscono così, in una nota congiunta, 7 consiglieri comunali di opposizione di Terrasini che criticano aspramente la scelta della Giunta Maniaci. I firmatari del documento, Gianfranco Puccio, Maria Antonia Galati, Dario Giliberti, Antonio Militello, Nicola Ventimiglia, Grazia ed Eva Deak, sostengono che il provvedimento adottato dall’amministrazione comunale “ non risolve in nessun modo i problemi finanziari dell’ente, ma serve solamente a destabilizzare le già precarie condizioni economiche e di dignità di tante famiglie ed a creare ulteriori disservizi ai cittadini, visto che tante di queste figure professionali svolgono ruoli e mansioni da implementare e non certo da destrutturare. Un esempio tra tutti – prosegue la nota – il corpo dei vigili urbani, che proprio nel periodo estivo, in barba ad ogni logica di ordine e sicurezza, viene drasticamente indebolita dalla riduzione oraria, lasciando il paese per tante ore senza il prezioso presidio degli uomini in divisa. O ancora il sevizio di verde pubblico o servizi alla persona come il Centro Unico Prenotazioni, tanto utile specie alla gente più anziana o la piscina, la cui riduzione di ore comporterà una inevitabile diminuzione delle ore di apertura ed un consequenziale restringimento degli incassi, esattamente l’opposto di quanto enunciato nei programmi elettorali”.
Vanno giù duro le opposizioni contro l’operato del sindaco Giosuè Maniaci e della sua Giunta.
“Un’amministrazione che come punti cardine del programma ha dichiarato la rinuncia all’ indennità di carica e la stabilizzazione progressiva del personale precario – scrivono – a solo un anno dall’insediamento ha gettato la maschera, rinnegando i suoi stessi programmi, percependo oltre 10.000 euro mensili di indennità di carica e prosciugando il fondo del barile con continui ricorsi alla formula della somma urgenza per feste, festicciole, affidamenti e spese varie, mentre il lavoratore, la sua dignità e quella delle sue famiglie viene calpestata come non mai”.
Per concludere, i firmatari del documento, rimarcano che “negli stessi giorni della stangata ai precari, la Giunta Maniaci avrebbe distribuito incarichi a pagamento, nominando tre componenti del nucleo di valutazione, senza seguire logiche di professionalità, competenza ed esperienza accertate, ma mere logiche di spartizione politica e cambiali elettorali, vista la scelta di parenti diretti di candidati. Se è questa la discontinuità di azione rispetto al passato – conclude la nota – temiamo che al peggio non ci sia mai fine”.