Montelepre, conclusi i festeggiamenti del Santissimo Crocifisso

Montelepre ha reso omaggio, ieri, al Santo Patrono. Centinaia di fedeli con le candele accese, molti di loro a piedi scalzi per grazia ricevuta o richiesta, hanno preceduto il simulacro del Santissimo Crocifisso assieme a tutte le confraternite religiose del paese. La statua lignea di Cristo in Croce, venerata nella Chiesa Madre, poggiata su una pregevole vara, è stata portata a spalla dai confratelli dell’omonima congregazione che, come sempre, hanno indossato un fazzoletto bianco in testa e un gilet rosso per simboleggiare la purezza di Cristo e il sangue che ha versato per noi.
Il simulacro del Santissimo Crocifisso è stato seguito dal clero, dalle autorità civili e militari e dal nuovo comitato, presieduto da Salvatore Bono che, assieme ad altri cittadini dovrà occuparsi di curare il programma delle manifestazioni del prossimo anno e di raccogliere i fondi necessari.
Il comitato uscente, invece, guidato da Alessandro Longo, precedeva la vara.
L’adorazione del Santissimo Crocifisso di Montelepre poggia le sue basi sull’unione tra la storia vera e la leggenda. Si dice che il simulacro, giunse via mare a Palermo e fu condotto a Montelepre nel 1751. La leggenda narra che il suo autore fosse un monaco santo che però ebbe problemi nel creare la faccia del Cristo, così decise di chiedere aiuto direttamente alla Provvidenza. Il giorno, risvegliandosi, lo trovò completo. Secondo un’altra leggenda, il Crocifisso sarebbe stato trovato da alcuni monteleprini in una grotta di Carini. Portato in paese, nacque una disputa con gli abitanti della città vicina che ne rivendicavano l’appartenenza. Per sedare la disputa fù deciso che il simulacro fosse caricato sopra un asino, il quale, lasciato libero di andare dove volesse, si recò a Montelepre. I cittadini di Carini pretesero allora che ogni anno i monteleprini celebrassero una festa in Suo onore e nel caso in cui anche per un solo anno la festa non si fosse fatta, il Crocifisso doveva fare ritorno a Carini e rimanervi per sempre; i monteleprini dovettero accettare questa condizione. Così dal 1752, Montelepre, fino a quel momento posto sotto il patronato di Maria Santissima del Rosario, venera come Patrono il Santissimo Crocifisso.
Immensa fede e devozione lega i monteleprini sparsi nel mondo al culto del Santo Patrono. Per l’occasione, alcuni connazionali residenti all’estero sono tornati nel paese natìo, come Lino Saputo, arrivato dal Canada insieme alla moglie Mirella, o Maria Licari, arrivata da Detroit.
Emozionante, il rito del rientro del simulacro in Chiesa Madre. I portatori di Vara, come sempre, hanno camminato e salito i gradini dell’ingresso del luogo di culto. all’indietro, perché il Santissimo Crocifisso non volta mai le spalle al suo popolo.
Infine, un “grande spettacolo di giochi pirotecnici” ha chiuso i festeggiamenti.

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