Grisì – Monreale, scoperti furti d’acqua alla condotta Dammusi
Per tanti, forse troppi, anni le cose sono andate sempre in un modo: l’acqua passava dalla condotta di Dammusi, quella che approvvigiona anche la frazione di Grisì, e qualcuno, in maniera più o meno lecita, se ne impossessava. Prendendola per gli usi domestici, ma anche quelli irrigui. E la frazione di Grisì pativa la sete.
Adesso, però, fortunatamente, pare che la musica sia cambiata e l’azione portata avanti capillarmente dai carabinieri della Compagnia di Monreale, nello specifico da quelli della stazione di San Giuseppe Jato, sta dando i primi frutti concreti. Sono già quasi una decina i casi di furti d’acqua individuati, con altrettante denunce già sporte. Una persona, addirittura, è stata arrestata in flagranza di reato: pare che sottraesse acqua alla rete pubblica dopo aver realizzato una condotta di 800 metri.
Insomma il pugno di ferro sembra che sia stato azionato e che i tempi duri per i furbetti siano già arrivati. Ma non è finita qui. Adesso, se i sospetti dei tecnici del Comune e delle Forze dell’ordine dovessero rivelarsi ancora più fondati, sulla condotta di Dammusi potrebbe agire pure l’esercito. Nel corso di una riunione in prefettura, infatti, finalizzata proprio a trovare una valida soluzione ad una problematica che asseta un’intera frazione, è emersa la proposta che ad entrare in funzione possano essere i militari del Genio Guastatori di stanza alla caserma Ciro Scianna di corso Calatafimi. Potrebbero essere loro, con gli efficaci mezzi a loro disposizione, a setacciare una condotta sottomessa, alla quale, come in un Paese di Bengodi, i furbetti allacciavano i loro appresamenti abusivi.
“Se sarà il caso – aveva detto qualche giorno fa il sindaco, Piero Capizzi – metteremo a nudo l’intera condotta per smascherare tutti coloro che contribuiscono con i loro furti ad assetare Grisì. I furbi e gli approfittatori hanno le ore contate”.