Castellammare, il sindaco sull’incendio a Monte Inici: “Regione si assuma responsabilità”
«É in corso la ricognizione ma certamente sono oltre 180 gli ettari di bosco in fumo dopo il gravissimo incendio che ancora una volta purtroppo ha devastato monte Inici. Le gravissime conseguenze del disboscamento si sono presentate ad incendio in corso: abbiamo dovuto chiudere la strada di accesso all’area attrezzata del belvedere da dove rotolavano già i primi pericolosissimi massi, uno dei quali ha colpito un mezzo dei vigili del fuoco. Non ci sono più gli alberi che frenano la caduta massi e vorrei che chi attua annualmente questo disegno criminale avesse chiaro che gli incendi oltre a danneggiare irreversibilmente il nostro paesaggio, la natura, l’immagine e l’economia in maniera inquantificabile, mettono a rischio l’incolumità di tutti. E’ stato un attacco programmato e mirato».
Dopo l’incendio che domenica ha continuato a bruciare Monte Inici a Castellammare, dove le tantissime zone ormai disboscate a causa degli incendi sono visibilissime ad occhio nudo, il sindaco Nicolò Coppola parla di evidente volontà di danneggiare il territorio. « In maniera macchinosa è stato fatto partire il rogo che dalle 10,30 circa di domenica e fino al tramonto ha devastato, ancora una volta monte Inici –afferma Coppola-. Un fronte di fuoco vasto e difficile da arginare arrivato a lambire alcune abitazioni. Mentre lavoriamo portando avanti l’iter per far diventare Monte Inici una riserva orientata, oggi rimane tanta amarezza e un paesaggio che non è solo desolante ma anche pericoloso. Valuteremo –conclude il sindaco- ogni possibile azione a salvaguardia della nostra città dopo i resoconti di tutti gli organi che hanno collaborato allo spegnimento dell’incendio. Intanto nella mia relazione alla prefettura, che ci è stata molto vicina, ho sottolineato il fatto che l’indispensabile lavoro dei forestali è stato avviato dalla Regione solo da poco e questo, con la carenza di mezzi, non consente di attuare la pulizia e dunque la prevenzione necessaria. La Regione – conclude il sindaco – se ne assuma la responsabilità».