Terrasini. Omicidio Tocco, respinta scarcerazione di Gregoli

Il tribunale del riesame ha respinto l’istanza di scarcerazione avanzata da Salvatore Gregoli, una delle persone che, grazie alla rivelazioni del collaboratore di giustizia Antonino Pipitone, è finito in carcere a maggio per l’omicidio di Giampiero Tocco, avvenuto ben 17 anni fa.

Gregoli, già condannato per mafia, resta dunque in carcere. Era l’unico dei nuovi indagati per il delitto ancora libero. Gli altri, Vincenzo e Giovan Battista Pipitone, erano invece detenuti da tempo, mentre Ferdinando Gallina, si trova al momento negli Stati Uniti in attesa del provvedimento di espulsione.

Tocco venne rapito da un finto commando di poliziotti a Terrasini, mentre era in macchina con la figlioletta di appena sei anni. La piccola ha avuto un ruolo fondamentale nelle indagini: non solo fu lei, nell’immediatezza a disegnare il finto posto di blocco, ma nell’auto in cui viaggiava con lui, una microspia aveva registrato la chiamata che la bambina fece subito alla madre per avvertirla dell’accaduto.

Secondo la ricostruzione della procura, Tocco fu ucciso perchè secondo i boss Lo Piccolo avrebbe partecipato all’omicidio di Giuseppe Di Maggio, figlio di Procopio, capocosca di Cinisi e storico alleato della famiglia di San Lorenzo. Un’accusa priva di fondamento.

FONTE GIORNALE DI SICILIA

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