Partinico. Sorelline maltrattate, indagata l’assistente sociale: “sapeva delle botte”
Colpo di scena con l’aggiunta di un nuovo capitolo sull’agghiacciante caso delle due sorelline di Partinico rispettivamente di due anni e mezzo e di 17 mesi, che sarebbero state picchiate selvaggiamente dalla madre e per questo, in due fasi diverse, sono finite entrambe in ospedale per le gravi lesioni riportate. Ieri mattina, i carabinieri della compagnia di Partinico che indagano sul caso, hanno infatti denunciato un’assistente l’assistente sociale del Comune di Partinico, S.P.,59enne, residente a Giardinello, che lavora presso il settore Servizi alla Persona, di Viale Aldo Moro .
La dipendente comunale è indagata perché in qualità di incaricata di pubblico servizio, avrebbe indebitamente rifiutato di rappresentare agli organi inquirenti e all’autorità giudiziaria quanto avrebbe appreso nell’assolvimento della propria funzione in relazione ai presunti maltrattamenti patiti dalle due sorelline. La più grande delle bimbe era finita in ospedale con i polsi rotti e la più piccola con un trauma cerebrale e diversi lividi sul corpo.
Le condizioni di salute di quest’ultima sono in netto miglioramento e non desterebbero più preoccupazione. I carabinieri, dunque, dopo aver denunciato la madre- una ventunenne di Partinico, attualmente incinta del suo terzo figlio- per inosservanza degli obblighi familiari e lesioni personali, avrebbero ravvisato delle responsabilità anche a carico dell’assistente sociale.
Nello specifico, la dipendente pubblica, , lo scorso 16 giugno ,avrebbe ricevuto, in orario d’ufficio, una segnalazione da parte del nonno delle due bambine,il quale avrebbe riferito all’assistente sociale dei presunti maltrattamenti. Ma la donna, secondo gli investigatori, non avrebbe mai segnalato agli organi competenti quanto avrebbe appreso dalla famiglia.
Sentita dai carabinieri, S.P. avrebbe sostenuto che, a suo parere, non vi sarebbe stato nulla di rilevante da segnalare. Il nonno avrebbe anche riferito all’indagata elementi ancora più inquietanti, ovvero che la nipotina più grande avrebbe simulato diverse volte degli atti sessuali sia in sua presenza che in quella della madre. Nel corso dello stesso incontro con la dipendente comunale, il nonno avrebbe anche raccontato che la figlia ( cioè la madre delle due bimbe) si sarebbe allontanata volontariamente dalla casa paterna per via dello stato di indigenza economica in cui versa la famiglia.
In base alle indagini dei carabinieri, questo incontro non sarebbe stato denunciato in alcun modo dall’assistente sociale, neanche al capo del settore del Comune. Con la denuncia di S.P., si aggiunge , dunque , un ulteriore e importante elemento che va ad integrare il ( già terribile) quadro probatorio in fase di valutazione. La scoperta dei presunti maltrattamenti, risale a pochi giorni fa, quando, domenica scorsa la madre dell’attuale compagno delle ventunenne (che non è il padre delle bimbe) ha chiamato i carabinieri: l’anziana in preda all’ansia e allo spavento aveva chiesto l’intervento dei militari dell’arma perché la bambina di 17 mesi stava molto male. La piccola era stata trasferita all’Ospedale dei Bambini di Palermo, dove le erano state diagnosticate gravi lesioni cerebrali, lividi su diverse parti del corpo, graffi al collo e persino un morso nella schiena. La bimba adesso sta meglio, e come hanno fatto sapere dal Civico, i suoi parametri vitali sono soddisfacenti e rientrano nella norma. La bambina ha ripreso l’alimentazione e non presenta deficit neurologici e respiratori, ma a scopo precauzionali, rimane ancora ricoverata per ulteriori controlli . La sorellina di due anni e mezzo, che anche lei , come detto, una decina di giorni fa era stata ricoverata per la frattura di entrambi i polsi , è stata , invece, temporaneamente affidata alla madre del convivente della donna, in attesa di altro affido.(*GDG*)