Venduta per 20 euro, il racconto delle violenze

In passato non è stata ritenuta credibile tanto che la Procura aveva chiesto l’archiviazione dell’indagine ma un gip aveva imposto l’imputazione coatta per l’uomo tornato sotto accusa dopo l’arresto dei carabinieri della compagnia di Partinico. Gravissimi i fatti che vengono contestati ad un cinquantunenne: sequestro di persona, riduzione in schiavitù, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, nonché lesioni nei confronti della compagna, una ragazza di 28 anni, disabile psichica, con la quale aveva intrapreso una relazione nel luglio del 2010. L’uomo è stato sottoposto ai domiciliari. Difeso dall’avvocato Elena Gallo ha respinto le accuse sostenendo che la ragazza abbia inventato tutto per vendetta. Ma il racconto della ventottenne è avvalorato dalle testimonianze di alcuni clienti che avrebbero confermato che l’uomo vendeva la compagna per 20 euro o in cambio di generi alimentari. Il racconto della donna, affetta da gravi disturbi psichici, è drammatico. Secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia la presunta vittima avrebbe riferito ai carabinieri i particolari delle violenze che sarebbe stata costretta a subire. «Mi maltrattava con schiaffi, calci e lancio di oggetti e mi costringeva a prostituirmi con clienti che mi procurava lui stesso. Ogni volta che mi opponevo lui mi percuoteva». L’8 maggio 2014 sempre secondo il racconto della giovane a causa del suo rifiuto di concedersi a tre uomini contemporaneamente, avrebbe rischiato di essere «gettata giù dalla terrazza al terzo piano» e con un pugno il compagno le avrebbe pure rotto il naso. A gennaio 2016 invece sarebbe stata spinta dalle scale, mentre a febbraio per le botte ricevute avrebbe perso un bambino. «Ero al terzo mese di gravidanza», ma in ospedale non ci sarebbero prove del presunto aborto. Per il gip Roberto Riggio, il cinquantunenne avrebbe avuto «un atteggiamento da padrone, violento e prevaricatorio». Il racconto della ragazza infatti trova riscontro nelle dichiarazioni fornite dai clienti che avrebbero pagato per fare sesso con lei nell’abitazione della coppia, o in una casa abbandonata di Partinico o ancora in macchina nelle campagne di Terrasini e Cinisi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Hide picture