Partinico. Pugno duro contro i furbetti del cartellino, pesanti sanzioni per i trasgressori

Anche il Comune di Partinico recepisce il decreto legislativo 116 del 20 giugno 2016 e fa propria la “Direttiva in materia di attestazione della presenza in servizio e di allontanamento del dipendente dal posto di lavoro”. Tempi duri dunque per i furbetti del cartellino che rischiano anche il licenziamento. A vigilare sul rispetto dell’orario lavorativo devono essere i Responsabili di Settore anche con apposite verifiche periodiche. La falsa attestazione della presenza in servizio –si legge nella direttiva- determina l’immediata sospensione cautelare senza stipendio del dipendente che viene applicata entro le successive 48 ore dai fatti. E’ prevista inoltre la denuncia alla Procura e la segnalazione alla Corte dei Conti per danno all’immagine della Pubblica Amministrazione. L’eventuale condanna non può essere inferiore a sei mensilità di stipendio oltre a interessi e spese di giustizia. L’orario di lavoro viene accertato mediante timbratura in entrata che certifica la presenza in servizio del dipendente; ogni allontanamento non autorizzato e a cui non corrisponda una relativa timbratura in uscita è considerato assenza non giustificata e può determinare sanzioni. Nel caso di omessa timbratura per esempio per dimenticanza –sempre secondo quanto scritto nella direttiva- il dipendente deve darne tempestiva comunicazione al Responsabile del settore di appartenenza e al settore Risorse Umane indicandone le motivazioni. L’omessa timbratura del cartellino, soprattutto se ricorrente, può avere conseguenze sul piano della valutazione comportamentale e quindi ai fini disciplinari. Il licenziamento è previsto nel caso di falsa attestazione della presenza in servizio mediante modalità fraudolente o avvalendosi di terzi per trarre in inganno l’ente per il quale si lavora. Ogni dipendente a garanzia e tutela della propria posizione deve osservare e rispettare la normativa vigente.