Partinico, il direttore di Tele Jato Pino Maniaci rinviato a giudizio
Il direttore di Telejato, Pino Maniaci, è stato rinviato a giudizio. Lo scrive on line la Repubblica.
Finito nei guai l’anno scorso con l’accusa di estorsione, Maniaci è finito sotto processo uno dei giornalisti dell’antimafia siciliana.
“Ho chiesto io di essere processato. Voglio andare fino in fondo a questa storia”, ha detto il giornalista prendendo la parola in aula stamattina su concessione del giudice Gabriella Natale. E dopo il rinvio a giudizio ha aggiunto: “Così potrò difendermi”.
Rinviati a giudizio anche gli altri imputati che sono tutti accusati di associazione mafiosa Nicolò Salto, Giuseppe Giambrone, Antonino Giambrone, Francesco Petruso, Antonino Frisina, Antonio Salto, Tommaso Giambrone, Francesco Giambrone, David Giambrone, Salvatore Petruso. A scegliere l’abbreviato Salvatore Brugnano. La sua posizione sarà discussa il 16 maggio.
Il pm Annamaria Picozzi ha ribadito in aula la richiesta di rinvio a giudizio nella scorsa udienza. La posizione del giornalista Pino Maniaci non è stata separata da quelle di altri nove indagati. Il gup Gabriella Natale ha infatti rigettato le richieste della difesa, avanzate dagli avvocati Antonio Ingroia e Bartolomeo Parrino, che sostenevano la mancanza di connessione di fatti e reati eventualmente commessi da Maniaci con quelli commessi dagli altri indagati.
Il giornalista, ripreso dai carabinieri mentre chiedeva denaro ai sindaci dei comuni di Partinico e Borgetto, ha sempre respinto ogni addebbito. Dovrà difendersi dall’accusa di
aver chiesto con insistenza soldi ai sindaci di Borgetto, Gioacchino De Luca, e Partinico, Salvo Lo Biundo. A Maniaci viene contestato anche di aver imposto a un assessore di Borgetto l’acquisto di duemila magliette col logo della sua emittente che ha annunciato la chiusura ieri con un polemico comunicato.