«Montelepre non è Giuliano», la sindaca Crisci sulla strage di Portella della Ginestra
«Montelepre non è Giuliano, non è la sua banda», prende posizione la sindaca Maria Rita Crisci su un periodo che ha segnato per sempre la storia del paese che amministra. Ospite al convegno studi organizzato a Palermo in occasione del settantesimo anniversario de “La Strage di Portella della Ginestra”, Crisci ha voluto sottolineare che «le vittime sono di tutti e sono, oltre a quelle giustamente ricordate ogni anno il primo maggio, anche tutte quelle uccise dalla banda e sottoposte alla repressione violenta dello Stato». Il convegno è stato organizzato nei giorni scorsi a Palazzo Steri dall’Istituto Gramsci Siciliano e dall’Associazione Portella della Ginestra, in collaborazione con la Presidenza della Regione Sicilia, la Fondazione Federico II, L’Università degli Studi di Palermo, lo SPI Sicilia, la CGIL Palermo e con il patrocinio dei Comuni di Montelepre, San Cipirello, San Giuseppe Jato e Piana degli Albanesi. «Ho scelto di partecipare –ha aggiunto Maria Rita Crisci- perché credo sia importante continuare ad esserci, perché oltre alle innegabili verità processuali sugli esecutori materiali, occorre anche raccontare la triste realtà di una Montelepre che ha molto sofferto da un lato la piaga del banditismo e dall’altra l’azione di repressione dello Stato. Troppo poco si è detto sulla mia comunità martoriata per anni; quando altrove la guerra finiva da noi cominciava. Sento il dovere –ha proseguito la sindaca di Montelepre- di chiedere con forza a nome della mia comunità che si stabilisca la verità storica, perché è fin troppo evidente che tanti interrogativi su quello che è accaduto sono ancora senza risposta. Occorre ancora che si faccia chiarezza su molti aspetti rimasti bui per sanare finalmente le tante ferite ancora aperte e per rendere efficacemente onore alle tante vittime di quel tempo. Le vittime sono di tutti e sono, oltre a quelle giustamente ricordate ogni anno il primo maggio, anche tutte quelle uccise dalla banda e sottoposte alla repressione violenta dello Stato. Montelepre non è Giuliano, non è la sua banda. Oggi vorremmo, infatti, ripartire proprio dalla raccolta delle testimonianze dirette e dei documenti del tempo creando un Centro di Documentazione nel mio Comune, a Montelepre. Vorrei che questo –ha concluso la sindaca Crisci- diventasse luogo di confronto, di ricerca e di costruzione di memoria collettiva». Lunedì sarà il settantesimo anniversario dell’eccidio e le sigle sindacali CGIL, CISL e UIL celebreranno proprio a Portella della Ginestra la Festa nazionale dei lavoratori