Alcamo. Fundarò: “il nuovo piano rifiuti è sbagliato. Servono più addetti e tariffa puntuale per chi differenzia”

Il piano rifiuti presentato dall’amministrazione Surdi è sbagliato. Alcune previsioni sono errate e questo potrebbe offrire meno servizi ai cittadini.

La denuncia arriva da Massimo Fundarò, ex assessore all’ambiente e esponente di Sinistra Italiana che oltre a criticare il nuovo piano, propone alcune modifiche alla giunta pentastellata. L’argomento in questi giorni è delicato, poiché secondo i sindacati, con il nuovo bando previsto dal comune che sta per affidare il servizio ad altra ditta per 7 anni, potrebbero rimanere a casa 40 operatori ecologici sui 110 attuali. Proprio per questo motivo, i dipendenti sono in stato di agitazione, con assemblee e un possibile sciopero nelle prossime settimane.

“Dietro una accattivante previsione di un milione e quattrocentomila euro di spesa in meno – scrive Massimo Fundarò – si nasconde un taglio netto di  prestazioni che metterà a repentaglio la sostenibilità dell’intero servizio. Esiste un parametro oggettivo riconosciuto in tutta Europa che fissa il rapporto di un adetto ogni 500 abitanti. Con una popolazione di circa 45.500 abitanti, Alcamo avrebbe bisogno di almeno 91 addetti. Ma tenendo conto della particolarità del territorio ( con il trasferimento stagionale ad Alcamo-marina), di alcune emergenze ambientali (come discariche abusive diffuse nelle campagne), e dell’elevato numero di eventi e feste, il numero degli addetti necessari per tenere pulita la città ed il territorio circostante cresce in maniera sensibile. La vostra previsione di circa 75 addetti alla raccolta è, dunque, sottodimensionata ed errata – afferma Fundarò. Sebbene alcune scelte siano giuste, come la riduzione del ritiro dell’indifferenziato, molte sono incomprensibili. Ad esempio, come pensate di pulire le circa 6.500 caditoie della città, indispensabili per evitare l’allagamento periodico delle strade?
Ipotizzare di ridurre il costo della gestione integrata del ciclo dei rifiuti, attraverso un taglio lineare di alcuni servizi e la  conseguente riduzione del personale, è una scelta ingenua ed al tempo stesso controproducente, sia per l’impatto occupazionale, che per la messa in discussione di un sistema efficiente e collaudato.
Come l’introduzione della TARIFFA PUNTUALE. Gli alcamesi devono pagare in proporzione alla quantità dei rifiuti indifferenziati prodotti da ogni famiglia. Più rifiuti non differenziati, più paghi. Nella prossima gara d’appalto- prosegue l’esponente di Sinistra Italiana – bisogna inserire l’obbligo per la ditta di pesare i rifiuti. Questo consentirà di applicare una Tariffa Puntuale per ogni famiglia, premiando quelle virtuose e penalizzando quelle che non fanno la raccolta differenziata. Siete ancora in tempo per ritirare il vecchio piano e modificarlo, ed assicurare, così, alla città un futuro pulito e sostenibile.”

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