Partinico. Trentaquattro beni confiscati alla mafia pronti per l’assegnazione
Sono trentaquattro i beni immobili confiscati alla mafia e acquisiti al patrimonio del Comune di Partinico , di cui 28 terreni e sei fabbricati (non ancora assegnati), che verranno destinati tramite bando pubblico agli Enti che ne faranno richiesta, nel pieno rispetto del decreto legislativo 159/2011. Le istanze di partecipazione per la selezione pubblica per l’individuazione dei soggetti cui concedere in uso questi beni, dovranno pervenire all’ufficio protocollo generale del Comune,a mezzo raccomandata postale, ovvero mediante agenzia di recapito autorizzata, entro il prossimo 9 maggio, ossia entro il termine perentorio di 90 giorni dalla pubblicazione dell’avviso, pena l’esclusione. Possono partecipare alla selezione, come da apposito bando: comunità ( anche giovanili), enti ed associazioni, cooperative sociali, comunità terapeutiche e centri di recupero e cura di tossicodipendenti, nonché le associazioni di protezione ambientale riconosciute dalla legge e gli operatori dell’agricoltura sociale riconosciuti dalle disposizioni vigenti. “ La concessione definitiva dei beni finalizzati alla realizzazione di attività di interesse pubblico,di rilevanza sociale volte a rafforzare la cultura della legalità nel territorio del Comune di Partinico –dice l’assessore ai Beni confiscati alla mafia , Gioacchino Albiolo – avverrà a seguito di comunicazione da parte della Prefettura sulla valutazione dei soci. Entro una ventina di giorni-aggiunge- pubblicheremo un secondo bando integrativo con ulteriori beni confiscati alla mafia che sono in fase di assegnazione da parte dell’Agenzia dei beni confiscati”. Le istanze , la documentazione e le proposte progettuali che perverranno all’Ente saranno valutate da un’apposita commissione costituita dal segretario generale del Comune (nella qualità anche di presidente) , dai responsabili dei settori Tecnico e Attività Produttive e Servizi Sociali, dal responsabile dell’ufficio sviluppo del territorio e attività produttive e inoltre dal coordinatore dell’ufficio speciale dei beni confiscati. Nella valutazione, come si evince dal bando, la commissione terrà conto anche dell’esperienza posseduta dal soggetto richiedente, nell’ambito dell’attività per lo svolgimento della quale viene richiesta l’assegnazione del bene, della sua esperienza in materia di gestione di beni confiscati, della sua struttura e della dimensione organizzativa. I sei fabbricati rurali e non, ricadono nelle vie: Enrico Fermi ( manufatto rurale a piano terra con terreno di 210 metro quadrati ); Pia al civico 11 ( locale di 42 metri quadrati a piano terra con soppalco); Ugo Foscolo ( casa, abitazione indipendente , 80 metri quadrati per piano) .E ancora,in contrada Corso ( due fabbricati in fase di costruzione) e in via Potenza ( fabbricato rurale con terreno) Gli altri 28 immobili sono tutti terreni, di cui 12 in contrada Piano del Re e tra questi, uno è coltivato a pescheto con impianto di irrigazione a pioggia. Gli atri terreni si trovano nelle contrade: Margi Soprano, Valguarnera, Vernazza Ragali, Podere Reale,Azzalora e Margi . E proprio in un immobile confiscato alla sanguinaria famiglia mafiosa dei Vitale “ Fardazza”, di via Mario Mancuso, lo scorso otto marzo, giornata internazionale della donna, l’amministrazione comunale ha inaugurato un centro antiviolenza per le donne vittime di abusi e maltrattamenti. “ Di importante risultato nella lotta alla criminalità organizzata e nel campo dell’impegno sociale”, parla con orgoglio il sindaco Salvo Lo Biundo. “ Tutti i progetti inerenti i beni confiscati alla mafia che nel tempo abbiamo presentato – dice il primo cittadino- hanno ottenuto i relativi finanziamenti. Questo è il risultato di un’attenta programmazione portata avanti negli anni. E’ la dimostrazione che la criminalità organizzata può essere sconfitta, può essere colpita al cuore aggredendo, in virtù delle leggi nazionali, i patrimoni dei mafiosi per poi ristrutturarli e restituirli alla società civile”
Nella foto l’immobile di via Fermi