Partinico. In un tema racconta violenze subite dalla madre, padre allontanato
Per 19 lunghi anni avrebbe usato violenza fisica e psicologica nei confronti della convivente. Una donna succube del compagno-padrone ,la quale non ha avuto mai il coraggio di ribellarsi e che ha sempre subito in silenzio , tra le parte domestiche e anche alla presenza della figlia, le più crudeli violenze. Lei, il suo uomo, non l’ha mai denunciato e non si è fatta neanche mai refertare dai sanitari a seguito delle aggressioni subite. Un’amara quotidianità quella di questa casalinga , fatta di botte , umiliazioni, maltrattamenti e persino di minacce di morte da parte di un compagno possessivo e accecato da una ossessiva e ingiustificata gelosia , che non perdeva mai occasione per usarle ogni genere di violenza e sofferenza : fisica, morale e psichica. Assumendo un atteggiamento di totale disprezzo e non curanza nei confronti della povera vittima, questo stalker avrebbe offeso ripetutamente la dignità e il decoro della sua donna , apostrofandola anche parole oscene . Le avrebbe persino impedito di uscire da casa e di usare il cellullare. Come in scene di un film dell’orrore, questo maschio violento, oltre a colpire la compagna con calci e pugni al volto , causandole in quella circostanza la rottura dei denti, le avrebbe scagliato contro anche oggetti contundente, come ad esempio la caffettiera. Un’agghiacciante storia, sulla quale gli agenti del commissariato di polizia di Partinico hanno avviato subito serrate indagini, adottando tutte le cautele che la delicatezza del caso richiedeva, e alla fine sono riusciti a ricostruire un quadro probatorio completo ,confermato dal magistrato, che ha inchiodato lo stalker alle sue responsabilità. Ieri , proprio nella giornata internazionale della donna, con tante manifestazioni a difesa dei diritti delle donne e contro la violenza di genere , i poliziotti dello stesso commissariato hanno eseguito nei confronti dell’uomo, P.C. 46enne, di Partinico,pregiudicato,disoccupato, la misura cautelare , disposta dal giudice, di allontanamento immediato dalla casa familiare e di divieto e avvicinamento e comunicazione sia alla compagnia che alla figlia avuta con il convivente: una ragazzina di 12 anni . Una bambina che avrebbe avuto anche lei un rapporto difficile con il padre, il quale essendo , come detto, alquanto ossessivo, possessivo e geloso , le avrebbe limitato ogni attività quotidiana, impedendole anche di uscire e di usare il telefono cellulare e adottando anche nei suoi confronti una condotta aggressiva . A far avviare le indagini è stata proprio la ragazzina, quando nell’elaborazione di un tema in classe, ha messo in evidenza il suo forte stato di tristezza e di disagio vissuto da sempre in famiglia a causa del comportamento violento del padre nei confronti della madre. Quel tema è stato un campanello di allarme che ha portato l’istituzione scolastica ad attivarsi immediatamente e ad informare gli organi istituzionali preposti, affinchè quelle ferite psicologiche che avrebbero potuto marchiare a fuoco la mente e l’anima della bambina, non avessero conseguenze irreparabili e si potessero rimarginare in tempo. Da ciò l’avvio delle indagini degli agenti del commissariato di pubblica sicurezza di Partinico, che hanno fatto uscire da un incubo la figlia e la mamma , anche quest’ultima per 12 lunghissimi anni ha preferito subire e rimanere in silenzio.