“È vicino alla mafia”, Partinicese finisce in carcere
La Polizia di Stato ha condotto al “Pagliarelli” Salvatore Lo Cricchio, Partinicese di anni 62, in esecuzione di un Ordine di Carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Palermo. Le attività sono state condotte dagli agenti della Squadra Mobile.
LO CRICCHIO è stato condannato alla pena principale di anni 3 e mesi 4 di reclusione, nonché alle pene accessorie dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici e all’interdizione legale per la durata della pena, poiché ritenuto responsabile del reato di trasferimento fraudolento e possesso ingiustificato di valori, commesso in concorso. Soggetto storicamente legato al mandamento mafioso Resuttana, da sempre contiguo al vicino mandamento San Lorenzo-Tommaso Natale, LO CRICCHIO, nell’aprile 2007 era già stato colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa a seguito di una vasta operazione della Polizia di Stato che, tra i soggetti destinatari, contemplava anche DI TRAPANI Diego e GENOVA Salvatore, esponenti di vertice del mandamento, oltre al noto LO PICCOLO Salvatore Giovanni. Solo un mese prima era stato sottoposto a Fermo di P.G., poi convalidato con applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in quanto responsabile del reato di estorsione aggravata in concorso.
Già nel lontano 1998 venne arrestato nell’operazione denominata “Notte di San Lorenzo”, con l’accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso, nel corso della quale venne ritrovato il libro mastro delle estorsioni imposte a commercianti e ditte. In quella circostanza vennero colpiti da provvedimento cautelare personaggi di indubbia levatura criminale tra i quali spiccavano l’allora latitante Mario Tullio TROIA, Raffaele GANCI e Michelangelo LA BARBERA, oltre a Salvatore BIONDINO, noto capomafia che fu autista di Salvatore RIINA.
Il LO CRICCHIO Salvatore, già destinatario della misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale con Obbligo di Soggiorno ed attualmente sottoposto alla misura della Libertà Vigilata, è stato altresì colpito nel 2010 dalla confisca di beni fittiziamente intestati per un ammontare complessivo pari a circa 2.000.000 di euro.