Confiscata azienda ad imprenditore ritenuto vicino alla famiglia mafiosa di San Giuseppe Jato

Confiscata un’azienda, dal valore di circa 4 milioni e mezzo di euro, ad un imprenditore ritenuto vicino alla famiglia mafiosa di San Giuseppe Jato.

Si tratta della ‘NU.S.E CO. S.R.L.’, società con sede ad Altofonte dedita alla realizzazione di scavi e costruzioni, riconducibile ad Andrea Di Matteo.

Il provvedimento, eseguito dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria, è stato disposto dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, a conclusione dell’iter, successivo al sequestro, già inflitto nel 2014 nei confronti dell’interessato.

L’imprenditore, finì in manette nel 2010 con l’accusa di aver fatto parte del sodalizio mafioso di San Giuseppe Jato-Altofonte. Il suo ruolo, secondo le indagini del Gico delle fiamme gialle, sarebbe stato quello di trasmettere messaggi e fornire denaro ed ospitalità, all’allora boss latitante Domenico Raccuglia.

In appello, Andrea Di Matteo venne assolto dall’accusa di associazione mafiosa, ma la stessa sentenza della Corte sottolineò come, i colloqui intercettati tra lo stesso ed alcuni imprenditori, nonché le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia Michelangelo Camarda, Giuseppe La Rosa, Nicolò Lazio e Domenico La Barbera, dimostrassero che l’imprenditore “avesse comunque svolto il ruolo di tramite con il capomafia Domenico Raccuglia e di ‘collettore’ delle estorsioni ad Altofonte”.

Alla luce di questi elementi il Tribunale di Palermo aveva quindi ritenuto “sussistente” la pericolosità sociale di Di Matteo, disponendo, nel 2014, il sequestro della NU.S.E CO. S.R.L., a lui interamente riconducibile anche se intestata a un prestanome.

A distanza di quasi tre anni è arrivata la confisca definitiva dell’intero capitale sociale dell’impresa.

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