Cinisi. Gabriella non vive più in aeroporto, è ospite dell’Opera Pia
Sembra arrivare a buon fine la vicenda della donna che ha vissuto per dieci mesi in aeroporto. Da ieri, Gabriella Sciacca ha trovato sistemazione presso un collegio di suore a Cinisi. Il ricovero lo ha reso possibile il sindaco Giangiacomo Palazzolo che si è mosso in prima persona dopo l’ultima intervista, pubblicata ieri sul Giornale di Sicilia. Il caso era esploso nuovamente a distanza di circa tre mesi. La donna, infatti, finita sotto i riflettori della cronaca per avere vissuto allo scalo Falcone-Borsellino per quasi un anno, dalla metà di marzo era tornata tra le panchine della sala di attesa. Una retromarcia che aveva turbato quanti avevano seguito una vicenda che sembrava uscita dalla trama di un film. Ma, se nel caso di The terminal, alla base della permanenza in aeroporto, c’era una incidente burocratico, questa è, invece, una storia di solitudine. «Sono andato direttamente a trovare la signora a Punta Raisi- dice il primo cittadino di Cinisi». «Anche se ripeto, la competenza sarebbe del Comune di Palermo perchè è iscritta all’anagrafe di quel Comune, è come se l’avessimo adottata». Il ritorno della donna allo scalo aveva provocato qualche imbarazzo. Da gennaio, infatti, era ospitata all’interno di un bene confiscato alla mafia. La onlus “Ciuri di campo”, però, in primavera comincia una serie di attività che rendono necessario, dice la responsabile Elena Ciravolo, l’utilizzo di tutti i locali. Non era andata a buon fine nemmeno la convivenza tra la signora e la proprietaria di un appartamento nel centro di Palermo per una serie di incomprensioni. E, così, Gabriella era tornata nell’unico posto in cui ha sempre detto di sentirsi al sicuro. Il tutto dopo l’attenzione mediatica che aveva suscitato il caso finito anche in trasmissioni televisive di carattere nazionale. Ma, è chiaro che la situazione ripropostasi di recente non poteva continuare come in passato. Anche perché la 59enne non poteva più contare sull’anonimato. Il volto era diventato fin troppo noto e il web l’aveva messa al centro del dibattito. Ma, anche per le istituzioni la situazione aveva assunto il sapore di una sconfitta. «Al momento si trova presso l’istituto Opera Pia – fa sapere il sindaco Palazzolo – in futuro, però, troveremo una soluzione che possa essere anche condivisa e soprattutto che sia definitiva»