Balestraste. Allacci idrici abusivi, 5 indagati, tra cui un Consigliere Comunale
Con la presunta complicità di un dipendente dell’Amap di Palermo e, al tempo stesso, consigliere comunale di minoranza presso il Comune di Balestrate, quattro persone di cui tre pensionati ed un operaio ( rispettivamente di Balestrate, Palermo e Borgetto) avrebbero realizzato un allaccio abusivo alla condotta idrica pubblica per irrigare i loro poderi e rifornire illegalmente d’acqua le relative abitazioni, in contrada Giudeo, a Balestrate.
A scoprire l’allaccio abusivo, effettuato tramite l’installazione di una tubatura di metallo , di una lunghezza di circa 600 metri, mimetizzata fra la vegetazione, sono stati i carabinieri della stazione di Balestrate nell’ambito di una vasta attività di controllo del territorio , coordinata dalla compagnia partinicese, mirata a contrastare i reati contro il patrimonio con particolare riguardo ai furti di acqua e di luce.
E i risultati non si sono fatti attendere , con il clamoroso rinvenimento , infatti, dell’allaccio abusivo alla condotta idrica pubblica che ha portato , come si diceva, alla denuncia di cinque persone . Tutte dalla fedina penale immacolata. Ad essere deferiti in stato di libertà all’autorità giudiziaria per furto aggravato d’acqua sono stati : P.D.L., 72enne, pensionato, residente a Borgetto; S.S., 75enne,di Balestrate, anch’egli pensionato; G.V.,61enne, originario di Partinico, residente a Balestrate, operaio; M.U.,53enne, di Balestrate, pensionato e R.V.,50enne, impiegato presso l’Amap Spa di Palermo ( azienda privata a partecipazione pubblica) e consigliere comunale di Balestrate.
Anch’egli è stato indagato in concorso con gli altri quattro soggetti per furto aggravato d’acqua. Nell’ambito di una accurata e approfondita attività d’indagine svolta dai militari dell’arma con il personale della municipalizzata, quindi con i colleghi dello stesso accusato, sarebbe emerso che R.V,grazie anche alle competenze e alle qualifiche possedute in seno all’azienda municipalizzata, avrebbe fornito alle quattro persone finite sotto inchiesta, indicazioni circa le modalità attraverso le quali realizzare l’allaccio abusivo.
Il dipendente, nella sostanza, avrebbe consentito agli altri concorrenti nello stesso reato, di regolarizzare la propria posizione contrattuale con l’Amap dimostrando falsamente l’esistenza di un precedente rapporto contrattuale tra gli stessi e l’ente fornitore del servizio precedentemente gestito dall’Eas , Ente fornitore del servizio prima dell’Amap. Il dipendente in caso di acclarata responsabilità ,incorrerebbe in sanzioni disciplinari da parte dell’Azienda , che non escluderebbero neanche il licenziamento. Tutto il materiale usato per il furto d’acqua è stato posto sotto sequestro dai carabinieri della stessa compagnia partinicese, mentre per i cinque è scattata la denuncia.
L’acqua rubata dai quattro indagati, sarebbe stata utilizzata dagli stessi non solo per irrigare i loro terreni con varie colture , ma pare anche, per rifornire del prezioso liquido le eventuali abitazioni insistenti nei poderi , senza pagare nulla. Ciò grazie all’adozione del fraudolento sistema dell’allaccio abusivo.