L’Arcivescovo di Monreale Mons. Michele Pennisi celebra la “Candelora” in Tanzania (Video)
Il viaggio missionario dell’Arcivescovo di Monreale, Mons. Michele Pennisi, don Giacomo Sgroi e don Dario Russo, verso la Tanzania, ha fatto sosta in Etiopia.
L’ aeroporto di Addis Abeba, dove hanno fatto scalo, è un vero crocevia di popoli di ogni razza e religione, perché collega l’Africa con gli altri continenti e con diversi stati interni.
Giunti a Dar Es Salaam nel pomeriggio del 31 gennaio, l’Alto prelato e i due sacerdoti si sono recati presso la sede della conferenza episcopale tanzaniana per pernottare. Per questioni di tempo, per evitare 12 ore di jeep, alle ore 5.30 del mattino dopo si sono imbarcati su un piccolo aereo, di appena 13 posti, per fare il volo interno che da Dar Es Salaam li ha condotti ad Iringa.
Giunti a destinazione, sono stati prelevati dalla jeep del vescovo di Iringa Mons. Tarcisio Ngalalekumtwa che, li ha attesi in vescovado.
L’incontro è stato molto affabile e cordiale, costituito da saluti di benvenuto o 《karibuni》da parte dei sacerdoti che vivono in episcopio e negli ambienti del vescovado e della vicina cattedrale.
Il vescovo Tarcisio ha descritto la diocesi e la vita ecclesiale che in essa scorre. Dalla sua fondazione, ad opera di alcuni benedettini nel 1800 ai padri della Consolata che qui sono arrivati nel 1919. La diocesi, eretta ufficialmente nel 1953 ha avuto il suo primo vescovo di nazionalità africana nel 1970. Da allora ad oggi, la diocesi di Iringa ha avuto solo vescovi originari dalla Tanzania e ha anche dato alcuni vescovi per il servizio in altre diocesi vicine. Attualmente la diocesi di Iringa conta un milione e mezzo di abitanti, di cui un terzo cattolici, per un territorio di 43.218 km quadrati, 37 parrocchie e un clero composto da circa 60 preti e diversi istituti religiosi maschili e femminili.
Nel corso dell’incontro avuto con mons. Tarcisio, Monsignor Pennisi ha compreso meglio le attuali esigenze di questi nostri fratelli e dei loro bisogni concreti.
Dopo il pranzo la delegazione ha visitato una scuola per giovani ragazze. Si tratta di una scuola secondaria di biologia, chimica e fisica che assicura a 210 ragazze la formazione e l’educazione umana, culturale, scientifica e spirituale favorendone la promozione della loro dignità. A guidare la comunità scolastica ‘Cagliero’ (che prende il nome dal fondatore della scuola: padre Cagliero dei missionari della Consolata ) un team di suore della Congregazione di Santa Teresina, fondate dallo stesso padre Cagliero.
La preside suor Sapienza ha accompagnato l’Alto prelato nelle aule dove le giovani seguono le lezioni, nelle aule di chimica, i laboratori scientifici e gli altri ambienti, tra cui la biblioteca in cui i libri vengono tenuti ben custoditi in ambienti blindati come cassaforti: qui veramente le strutture e i testi per la formazione sono come l’oro…Vengono protetti e custoditi perché preziosi.
Visitato anche il dormitorio dove le ragazze alloggiano, perché tornare alle loro case ogni sera risulta pericoloso. In ogni caso usufruiscono di questa scuola non soltanto le ragazze di Iringa o dei villaggi vicini ma anche quelle provenienti da città lontane al fine di allargare orizzonti e favorire integrazione umana e culturale tra ragazze di città diverse.
Durante una merenda tipica del luogo a base di coniglio arrosto, ortaggi vari prodotti dalle care suore teresine, noccioline e frutta locale…mons. Tarcisio si è fatto portavoce anche delle suore per esporre a Mons. Pennisi un progetto per l’ampliamento di questa scuola che potrebbe ospitare fino a 600 alunne e per dotare tutti i laboratori scientifici di apparecchiature e strumenti necessari per la formazione e l’educazione delle alunne della Scuola Cagliero.
Intanto, oggi, 2 febbraio, la Chiesa festeggia la festa della Presentazione al Tempio di Gesù comunemente conosciuta come festa della Candelora poiché durante la celebrazione eucaristica si compie il rito della benedizione delle candele e la relativa processione che ha come significato quello di ricordare con le parole del vecchio Simeone al tempio che, Gesù Cristo è la luce del mondo e la salvezza per tutte le genti.
In questa festa si celebra la giornata della vita consacrata e tutta quanta la Chiesa prega per tutti i religiosi e le religiose che in ogni parte del mondo dedicano la loro vita al servizio di Dio e ai fratelli nella fedeltà al loro carisma religioso.
Suggestiva e densa di fede è stata la celebrazione a cui hanno preso parte monsignor Michele Pennisi, don Dario e don Giacomo, nella chiesa cattedrale della diocesi di Iringa in Tanzania dove il vescovo di Iringa monsignor Tarcisio ha presieduto la celebrazione eucaristica con tutti i religiosi e le religiose che operano nel territorio della sua diocesi, tra cui 3 religiosi appartenenti all’istituto dei frati minori rinnovati di Corleone che hanno in Tanzania una loro casa.
Monsignor Pennisi alla fine della celebrazione ha rivolto un breve saluto a tutta l’assemblea, ringraziando il vescovo e la chiesa di Iringa per la fraterna accoglienza. E come si usa da queste parti, alla celebrazione è seguito un momento conviviale a cui hanno preso parte tutti i religiosi e le religiose della diocesi che hanno espresso la gioia della loro consacrazione con canti e danze tipiche.
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