Corleone. Riina jr battezza la nipote, vescovo: “scelta inopportuna”

E’ tornato a Corleone per battezzare la figlia della sorella. Un battesimo che non è passato inosservato in paese, pochi giorni dopo Natale, poiché il padrino della bambina è Giuseppe Riina, figlio del capomafia ergastolano.

E’ tornato in Sicilia a dicembre con un permesso del tribunale e con un “certificato di idoneità” firmato da un parroco di Padova. Idoneità a fare il padrino di battesimo della nipotina.

Riina jr, condannato per associazione mafiosa, è stato scarcerato nel 2011, e da allora ha il divieto di tornare a Corleone, poiché per la procura distrettuale antimafia di Palermo non avrebbe mai interrotto i suoi rapporti con il clan.

Così, tornato in paese, si è presentato dal parroco della Chiesa madre, con quel certificato che gli ha consentito di battezzare la nipotina. La notizia è arrivata al vescovo di Monreale, Michele Pennisi, che si è sempre espresso chiaramente contro la criminalità organizzata. “Né io, né gli uffici della Curia eravamo informati. Consentire al figlio di Riina di fare il padrino di battesimo è stata una scelta censurabile e quanto meno inopportuna, che io non approvo”.

In questi giorni il vescovo è in Tanzania, per visitare le missioni assistite dall’associazione Hakuna Matata. Il vescovo ricorda a Repubblica che il padrino “deve essere il garante della fede, deve dare testimonianza con le sue azioni. E non mi risulta che il giovane abbia mai espresso parole di ravvedimento per la sua condotta”.

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