Carini. Dagli scavi emergono rifiuti speciali, adesso indaga anche il Noe
Non è ancora emersa l’auto schiacciata con i corpi di Failla e Mazzamuto, ma affiorano tanti rifiuti speciali nei terreni sotto sequestro nella zona industriale di Carini, dove da due giorni si scava per cercare i resti dei due cadaveri, fatti fuori dalla mafia e sepolti dentro una Fiat Uno.
Sono stati trovati fusti con sostanze non ancora identificate e altri stanno venendo fuori, tanto che adesso indaga anche il Noe, il Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri, specializzato in verifiche sulla tutela dell’ambiente.
Secondo quanto scrive il Giornale di Sicilia, in un articolo di Riccardo Arena, le indicazioni date agli investigatori non sarebbero state fornite solamente dal collaboratore di giustizia Antonino Pipitone, che non partecipò materialmente al sotterramento dell’auto, ma anche da una misteriosa fonte confidenziale, che ha deciso di togliersi un macigno dalla coscienza in concomitanza con l’inizio della collaborazione di Pipitone con gli investigatori. Ma anche questa fonte, avrebbe appreso da altri, il luogo in cui sarebbero stati sepolti i cadaveri. Dunque le informazioni non sono precise e lo stato dei luoghi negli anni è notevolmente cambiato.
Nel terreno fino ad ora sono emersi rifiuti speciali, alcuni anche di natura ospedaliera mentre altri potrebbero essere scorie non si sa quanto pericolose.
La caccia continua per individuare i corpi delle due vittime, scomparse da diciotto anni.