Borgetto. Ancora ferma la raccolta, il paese sprofonda nell’immondizia – foto
L’aria è appestata, la puzza insopportabile, l’immondizia è ovunque pure nel centro storico. A Borgetto l’ennesima emergenza rifiuti sta seriamente compromettendo le condizioni igenico-sanitarie del paese.
I sacchetti maleodoranti invadono le strade, l’unica postazione dove ancora ci sono i contenitori –nei pressi degli alloggi di edilizia pubblica- è stracolma di spazzatura, non va meglio in centro: piazza Umberto I, via Piersanti Mattarella, via Aldo Moro praticamente a due passi dalla sede del Comune, delle scuole, degli uffici postali.
Da lunedì scorso gli operai che si occupano del servizio di raccolta dei rifiuti incrociano le braccia, rivendicano diversi mesi di stipendi arretrati -sette i Temporary, 5 i dipendenti Ato più la tredicesima di dicembre. Non hanno intenzione di riprendere a lavorare finchè non gli verrà garantito quanto gli spetta. Sono «stanchi, demotivati, esasperati».
Borgetto sprofonda nell’immondizia e il sindaco Gioacchino De Luca non sa più a che santo votarsi. Consapevole della situazione di degrado in cui versa il paese spiega che da venerdì scorso aspetta un atto di desistenza da parte della Temporary. Come è noto l’azienda interinale ha avviato un contenzioso di ben 2 milioni e 700 mila euro, al quale l’Ato ha già presentato opposizione al Tribunale di Milano. Di queste somme però il giudice per le esecuzioni della IV sezione civile di Palermo, ha stabilito che 900 mila euro devono intanto essere pagati dai Comuni di Borgetto, Torretta, Cinisi e Partinico ed ha assegnato la quota più pesante proprio al Comune di Borgetto ovvero 509 mila euro. Un pignoramento che ha bloccato i conti dell’ente locale.
«Ma il nostro debito con la Temporary –dice De Luca- è di soli 100 mila euro, e abbiamo chiesto di liberare proprio queste somme, alle quali ne aggiungeremo altre per pagare sia gli interinali che gli operari Ato, sperando così –conclude il sindaco di Borgetto- di far ripartire il servizio di raccolta. Tra l’altro, prima di questo stop, eravamo pure pronti per avviare la differenziata»