Processo “Pizzo”, due condanne e due assoluzioni

Due condanne e due assoluzioni, si è concluso così il rito abbreviato del processo “Pizzo” contro la mafia di Camporeale e Montelepre. Sul banco degli imputati Raimondo Liotta, al quale sono stati inflitti otto anni e 8 mesi di reclusione, Vincenzo Carlo Lombardo, 5 anni, Giuseppe Tarantino e Giuseppe Di Bella che sono stati assolti: Tarantino «per non aver commesso il fatto» e Di Bella «perché il fatto non sussiste». Erano assistiti rispettivamente dagli avvocati Marco e Valentina Clementi, Fausta Catalano e Angelo Barone. La notizia è riportata oggi sul Giornale di Sicilia. Liotta ha avuto la pena più alta poiché avrebbe occultato il cadavere di Giuseppe Billitteri, ambulante di Monreale inghiottito dalla lupara bianca il 23 marzo del 2012. Accusati a vario titolo di associazione mafiosa ed estorsione aggravata, erano stati arrestati dai carabinieri nell’ambito dell’operazione “Pizzo” nell’aprile del 2015. I sostituti procuratori Francesco Del Bene, Sergio Demontis e Daniele Paci avevano convocato le presunte vittime di estorsione e a quel punto gli imprenditori avevano deciso di collaborare alle indagini. Due di loro erano impegnati in un appalto pubblico: uno nella costruzione di una strada a Camporeale, l’altro stava lavorando in un cantiere privato per la realizzazione di alcune villette a Montelepre. Avrebbero pagato rispettivamente a Cosa Nostra, 15 mila e 10 mila euro. A fare luce sull’omicidio di Billitteri, invece, sono state le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Giuseppe Micalizzi. E se ad occultare il cadavere sarebbe stato Raimondo Liotta, per il delitto sono sotto processo Giuseppe Lucido Libranti, Giuseppe Lombardo e Antonino Vassalo, per loro la Procura ha chiesto l’ergastolo.

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