Comuni pronti a stabilizzare i precari, ma la Regione frena tutto
Precari siciliani beffati, la Regione ha infatti stoppato i Comuni pronti ad avviare la stabilizzazione con un concorso in base alla legge regionale 31 dicembre 2016, la così detta “salva precari”, approvata dall’Ars il 28 dicembre, pubblicata in gazzetta ufficiale ma contestata da molti e a rischio di una pioggia di ricorsi. Gli enti locali hanno pubblicato sui propri siti internet i primi avvisi per l’assunzione di personale in servizio con contratto a tempo determinato. Ma l’assessore regionale alla Funzione pubblica, Luisa Lantieri, a sorpresa gela le intenzioni dei sindaci: «Le proroghe non si possono avviare prima del 31 marzo, lo dice espressamente la legge – sottolinea la Lantieri anche se non appare chiara la differenza fra proroghe e stabilizzazioni – il piano prevede infatti che sia la Regione a farsi carico del costo del personale ma per farlo deve conseguire dei risparmi. Questo – spiega -sarà possibile avviando la mobilità di una parte del personale delle ex Province». Di fatto, dunque, la norma regionale mostra un altro limite sfuggito ai più che ne fa, ancora una volta, una norma beffa. Non si può applicare fino a quando non sarà fatta anche la Finanziaria. Il personale delle ex province che si vuole spostare viene quantificato in poco meno di mille lavoratori (i conti di fine anno parlavano di 1200 o 1300) che saranno trasferiti verso altre amministrazioni e che alleggeriranno la spesa della Regione. «A quel punto scatterà il piano delle stabilizzazioni – conclude Lantieri – prima non è possibile». Quindi la legge “salva precari” attualmente è inutile e il rapporto di lavoro rischia di interrompersi con la conseguenza che ad aprile, quando sarà possibile stabilizzare, questi lavoratori potrebbero aver perso il diritto proprio per l’interruzione del rapporto.