Cocaina dalla Spagna alla Sicilia, otto arresti: un fermato pure ad Isola delle Femmine

Un’associazione a delinquere con base a Marsala finalizzata al traffico internazionale di cocaina proveniente dalla Spagna e che finiva per essere spacciata nella zona del trapanese e dell’agrigentino.

A scoprirla sono stati i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo che hanno eseguito questa mattina otto arresti fra Marsala, Isola delle Femmine e Frascati, in provincia di Roma e hanno sequestrato oltre 6 kg di coacina.

I provvedimenti, dei quali 6 di custodia in carcere e 2 agli arresti domiciliari, sono stati emessi dal GIP presso il Tribunale di Palermo, al termine di indagini svolte dai finanzieri del GICO, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, in particolare del Procuratore Capo Francesco Lo Voi, del Procuratore Aggiunto Maurizio Scalia e del Sostituto Calogero Ferrara.

Secondo gli investigatori, l’organizzazione che era capeggiata da Pietro Manicalco, ritenuto vicino alla criminalità organizzata e da Vito Chirco, si avvaleva principalmente dei fornitori spagnoli Santiago Rogriguez Gonzalez e Gerardo Olarte Alonso, quest’ultimo domiciliato ad Isola delle Femmine.

I due iberici curavano l’introduzione nel nostro Paese della sostanza stupefacente. Infatti Rodrizuguez si occupava del trasporto della cocaina, a bordo di autoveicoli appositamente adattati, sbarcando con il traghetto al il porto di Palermo; nella speranza di non subire controlli approfonditi, era pronto a esibire un documento scaduto della Guardia Civil, corpo militare al quale apparteneva.

OLARTE ALONSO, invece, precedeva il suo complice in aereo, per verificare che agli arrivi presso il Porto del capoluogo non vi fossero dispositivi di controllo ulteriori rispetto a quelli solitamente attuati dalle Forze di Polizia.
Entrambi gli spagnoli sono stati arrestati dalle Fiamme Gialle palermitane in occasione di un precedente sbarco di stupefacente effettuato nel capoluogo e si trovavano agli arresti domiciliari in Italia. Per loro il G.I.P., sulla base degli ulteriori elementi forniti dalle indagini, ha ora disposto la custodia in carcere.

Dalle investigazioni dei finanzieri sono poi emersi elementi di responsabilità a carico di ulteriori soggetti, a vario titolo coinvolti nei traffici illeciti. Si tratta di Vincenzo CRIMI e Antonello COLA, arrestati e condotti in carcere, nonché di Marisa SPATOLA moglie di MANISCALCO, e di Calogero Iginio PATTI per i quali sono invece stati disposti gli arresti domiciliari.

 

 

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