Partinico, commerciante in manette per furto di energia elettrica

Scoperto a Partinico dagli agenti del locale commissariato di polizia, un ingegnoso triplo furto di energia elettrica in un negozio , in un laboratorio di generi alimentari appartenenti allo stesso imprenditore e nella palazzina della zia, sovrastante il laboratorio. Un frode che ha portato all’arresto del commerciante partinicese, S.V.,47 anni, incensurato e alla denuncia all’autorità giudiziaria di L.A., 58 anni ( la zia), anche lei incensurata. Per entrami l’accusa è di furto aggravato di energia elettrica in concorso. I poliziotti unitamente al personale tecnico dell’Enel nel corso di un controllo effettuato ieri mattina nel negozio di alimentari in oggetto, hanno fatto un’incredibile scoperta: a rifornire illegalmente di corrente elettrica l’attività commerciale non era il solito magnete, ma un contatore staccato da sette anni , cui erano stati tolti i sigilli e che anche se spento, risultava comunque collegato alla linea dell’Enel tramite un’apparecchiatura denominata “teleruttore” (interruttore elettrico a relè comandato a distanza). Un ingegnoso ma fraudolento sistema che permetteva al commerciante oltre che a rubare la luce anche l’elusione di eventuali controlli, in quanto il “teleruttore”era direttamente comandato dal regolare contatore intestato allo stesso. L’interruttore elettronico era occultato all’interno di una cassetta di derivazione elettrica messa a muro. Un illecito che avrebbe arrecato un danno economico per la società erogatrice stimato in circa 8mila euro. Anche nel laboratorio alimentare, che si trova a poca distanza dal negozio, il cui titolare , come detto, è lo stesso commerciante ,gli agenti del commissariato cittadino congiuntamente sempre con i tecnici dell’Enel, nel corso di una successiva verifica effettuata subito dopo quella operata nel negozio, hanno scoperto un altro astuto espediente per prelevare illegalmente la corrente elettrica. Nella sostanza , i poliziotti hanno riscontrato la presenza di due contatori , di cui uno intestato all’imprenditore, collocato all’interno di un locale retrostante l’attività commerciale e il secondo intestato ,invece, alla zia, posto nella scala della palazzina soprastante il laboratorio, dove la stessa abita. Nello specifico, il contatore della donna, dove erano state invertite le polarità, era connesso con il contatore del nipote( utilizzato per gli usi industriali del laboratorio), permettendo così ad entrambi di poter prelevare corrente elettrica senza alcuna rilevazione. Nel corso delle stesse verifiche è stato altresì accertato che zia e nipote avevano installato due interruttori “ magnetotermici” che servivano a staccare il sistema in caso di eventuali controlli. La donna avrebbe rifornito così abusivamente di energia elettrica tutto il suo appartamento, mentre il nipote, il laboratorio alimentare e le apparecchiature in uso alla struttura : una friggitrice, due frigoriferi e un’affettatrice , oltre che un forno. Il commerciante dopo l’arresto, espletate le formalità di rito ,è stato posto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione di Partinico, in attesa del giudizio direttissimo , presso il tribunale di Palermo. L’udienza si è conclusa con la convalida dell’arresto e la rimessa in libertà del commerciante , in attesa di processo. Tutto il materiale fraudolentemente utilizzato per commettere il furto: contatore disattivato, telerruttore e la porzione di un cavo elettrico , è stato posto sotto sequestro. Il commissariato di Partinico durante l’anno in corso ha arrestato e denunciato numerose persone per furto di energia elettrica sia in abitazioni che in esercizi commerciali in diversi Comuni del comprensorio. Un fenomeno contro cui permane alta l’attenzione della polizia con costanti attività repressive.

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